L'AMMALIATORE DI DONNE E LA DONNA CHE SCAPPA.Torna a Racconti
"Dove sono!!!!"
Lo dicemmo insieme e in quell'istante ci accorgemmo l'uno della presenza
dell'altra.
Ci guardammo un attimo, con la certezza di vedere qualcuno che conosci
ma di cui non riesci a ricordarti bene...
Poi ci guardammo intorno...quel luogo sembrava una sorta di studio televisivo,
cavi, luci, impalcature e una piccola scenografia con dei colori esagerati.
Nel centro della scenografia un uomo, sicuramente anziano ma bello, tonico,
con i lunghi capelli bianchi legati in una coda che stonavano con il completo
grigio, giacca e cravatta eleganti e sobrie...
"Chi sei????"
Anche questo lo dicemmo contemporaneamente e ci guardammo, ridendo.
Lui fece un ampio gesto con la mano, teatrale e studiato, come per dirmi "vai,
parla pure tu" e sorrise.
Sembrava, ora completamente a suo agio in quell'ambiente, al contrario
di me, che mi sentivo goffa ed impacciata e ancora mi chiedevo come accidenti
fossi capitata li.
"Chi sei" ripetei in quel momento cercando di impostare un po' la
voce, almeno per adeguarmi alle circostanze.
Lui era accanto a me, e guardava curioso quell'uomo in completo grigio.
"Sono il Presentatore..."
"Il presentatore di che cosa????"
"Della vostra serata!"
La nostra serata....che cosa voleva dire?
Lui prese la parola, atteggiamento sicuro, gestualita' studiata, cosi'
come la voce...doveva lavorare nello spettacolo, pensai fra me, e ci sapeva
fare. Il fatto di essere arrivata li' con lui mi rassicuro' un po'.
"Non ricordo di aver mai accettato di partecipare ad una serata di questo
tipo, non ti conosco e non conosco questi studi, e anche la signora..." ancora
quel gesto ampio della mano, rivolto verso di me, che, per nascondere l'imbarazzo
che il suo sguardo provocava ogni volta in me, mi rizzai in tutta la mia altezza
fino al mio massimo di 1,60 allargando le spalle e mandando il respiro giu'
fino alla pancia come mi avevano insegnato a fare a scuola di shiatsu....
"anche la signora, " riprese lui "non sembra conoscerti..."
"Credete di non conoscermi, perlomeno non mi conoscete a livello conscio.
E' la vostra anima, la vostra energia piu' interna che ha voluto arrivare fin
qui e vivere questa serata insieme."
Aveva detto queste cose come se fossero la cosa piu' normale del mondo
, sorridendo, ma con un tono fermo e deciso che lasciava ben poco spazio
alle repliche.
Infatti anche lui, per un attimo rimase ammutolito, e dall'espressione
dei suoi occhi, si vedeva che, per lui, non era una condizione normale.
Mi guardo' con sguardo interrogativo, come a cercare una conferma . Io
aprii le braccia alzando le spalle. Per me, quello che diceva l'uomo in
grigio non era cosi' strano, insegnavo meditazione da tempo... ma era quel
contesto che non funzionava. Non ero un personaggio pubblico e nessuno
si sarebbe mai sognato di invitarmi in quella sorta di talkshow...
Lui riprese in un attimo il controllo della situazione, si avvicino' a
me e mi sussurro' "Sei di candid camera vero?"
"no..."
Sorrise ammaliatore, facendomi l'occhilino...doveva essere abituato a sedurre
le donne, ma io non ero abituata ad essere sedotta e sentii la mia pelle
avvampare, dovevo essere diventata color fragolino, impacciata e imbarazzata....
In un attimo si rivolse al Presentatore, pronto a stare al gioco, prendendo
il centro della scena.
Pensai che era davvero bello, ma non solo bello, era sensuale, animalesco,
nei movimenti, nella gestualita'...capii in quel momento cosa volevano
dire rivolgersi ad un attore con "animale da palcoscenico"...rimasi
li, a guardarlo, senza chiedermi perche' e come fossi li.
Felice di esserci.
"Va bene, Presentatore, dicci come si svolgera' la Nostra serata..."
Mi indico' facendomi cenno di avicinarmi.
Cercai di guardarmi, per capire almeno come ero vestita, se ero pettinata...non
volevo sfiguare accanto a lui...
"Venite"
disse il Presentatore
"Tu, l'Ammaliatore di Donne, e tu la Donna che Scappa"
Entrammo al centro di quella scena e due forti luci si incrociarono sopra
di noi.
Mi sentivo rigida come una mummia egizia appena tirata fuori dal sarcofago.
Lui prese la mia mano e ancora mi sussurro' "O sei nuova dell'ambiente
o reciti la parte dell'imbranata a meraviglia" sorrideva, amichevole
e sentivo che mi parlava con la complicita' riservata ad una collega! Peccato
che non lo fossi, peccato che fossi semplicemente ...imbranata. Sperai
che non lo scoprisse mai.
"siete qui..." continuo' il presentatore"perche' avete qualcosa
da scorpire l'uno dall'altra. Qualcosa che e' in voi stessi da tanto tempo
ma che non riuscite, o non volete, decifrare."
Mi sentii un brivido dentro, e non era solo per quella situazione strana,
o per la presenza di quell'uomo bellissimo accanto a me. Erano le parole
del presentatore, che mi entravano dentro come una doccia fredda. Era vero,
da tempo sentivo qualcosa che non funzionava in me, come se mancasse un
pezzo, come se avessi nascosto un lato di me, che forse non volevo vedere.
In quel momento sentii lui che sussurava tra se "come se mancasse
un pezzo..." e lo guardai.
Fu un istante, un istante brevissimo ma sentii che ci capivamo, senza bisogno
di parole.
"Da tempo sentite che c'e' un lato di voi che, nella vostra vita, e' stato
sacrificato. Avete sempre pensato che quel lato , per voi, fosse negativo,
e cosi' lo avete nascosto. Cosi' bene che, alla fine lo avete dimenticato nei
meandri della vostra coscienza.
Per molto tempo e' rimasto li', in silenzio, nutrendosi del poco che riusciva
a trovare. Rinforzandosi , trovando una ragione di vita in quell'attesa
che gli avevate imposto.
E ora, l'altro lato di Voi stessi e' li' e ha deciso di uscire.
La cosa particolare e' che il lato che ogniuno di Voi ha nascosto e' esattamente
quello che l'altro ha sviluppato. Per questo ora siete qui, insieme...
Questa sera si invertiranno le parti...la Donna che Scappa ti sedurra'
con la voce e con i gesti e tu, l'Ammaliatore di Donne, entrerai in contatto
con lei con le mani e col silenzio."
Ci guardammo entrambi, e vidi che i suoi occhi erano attraversati da un
lampo di paura. Anche lui come me, sapeva ora che quella non era una candid
camera, che era tutto vero, in maniera assurda, ma vero...
Avevo sempre trovato che il mio lato esibizionista, caciarone e seduttivo
era qualcosa di cui vergognarmi. Amavo cantare, da picola avrei voluto
diventare cantante lirica, ma l'esibirmi davanti a qualcuno mi era impossibile...ora,
con gli anni, avevo imparato a vincere questa paura, insegnavo e parlavo
davanti agli altri...ma invidiavo gli attori...ogni volta che andavo a
teatro sul finale piangevo e mi commuovevo come se quegli applausi fossero
per me...sentivo di averne bisogno.
"E ora" disse il Presentatore rivolto a me, come se avesse ascoltato
i miei pensieri"ora canterai per lui, e lo sedurrai con la tua voce e
con il tuo corpo come non hai mai osato fare..."
"Non ne saro' mai capace"
L'Ammaliatore di Donne mi guardo', e il suo sguardo era dolcissimo...forse
anche lui provava la mia stessa paura, nell' affrontare la sua parte timida
e silenziosa "Perche' no?" mi disse "Possiamo provarci,
insieme...io posso sostenerti la' dove tu non arrivi e tu sosterrai me...."
Era tutto giusto, tutto perfetto.....potevamo farlo!!!!
Cosi' ci inginocchiammo l'uno di fronte all'altra, il Presentatore entro'
nel buio e noi ci prendemmo per mano.
"Fammi sentire la tua voce..." disse mentre la sua era un sussurro
incoraggiante.
"ho paura..."
"lo so... credimi, anche per me non e' facile....so' che non sei un attrice...so'
che questo e' tutto vero...non una candid camera ...ma lasciati andare, lasciati
prendere dalla tua voce...diventa la tua voce!"
Annuii...non sapevo cosa cantare e allora cominciai a modulare un mantra
di una meditazione...All'inizio la mia voce mi sembro' una specie di raglio
stridulo. Mi fermai....Ma lui mi teneva le mani e la parte di me nascosta
per anni premeva per nascere di nuovo...e ricominciai.
"Brava..." mi disse lui e la mia voce comincio' ad uscire, direttamente
dalla mia pancia, forte, violenta e passionale....cantavo e mi muovevo accanto
a lui seguendo la mia voce e quello era un canto, un emozione, una vibrazione
che usciva da me e lo avvolgeva.
Lui teneva gli occhi chiusi e mi seguiva unito a me un quella sensazione.
Quando smisi di cantare lui mi guardo' e mi disse "Ora guidami tu..."
Io presi le sue mani gli mostrai dove e come appoggiarle su di me e gli
dissi di seguire semplicemente la vibrazione che sentiva...Anche il suo
tocco all'inizio era impacciato e si fece a sua volta sempre piu' sicuro.
Lui mi stava trattando, col tocco delle sue mani, in silenzio e le nostre
anime ancora entravano in contatto. Fu un momento unico meraviglioso e
senza tempo. Nessuna parola, nessun giudizio...solo quel momento unico...
Alla fine rimanemmo entrambi in silenzio, stravolti da quella sensazione.....finche'
un onda di pace non ci travolse e ci separo' portandoci via....
Mi risvegliai nel mio letto, con una gioia profonda nel cuore e il ricordo
vago di un sogno.....e il ricordo vago di lui.
Pochi giorni dopo vidi la locandina di quello spettacolo.
Dovevo andarci!!!!!
acquistai un biglietto, seconda fila.
E lui, era li!!!!!! Ne ero certa, non avevo mai dubitato di questo.
L'emozione della sua voce mi travolse insieme al ricordo di quel sogno.
Alla fine dello spettacolo mi avvicinai a lui, ora piu' coraggiosa e caciarona...
mischiata ad un sacco di altre persone che lo adoravano...
Lui elargiva sorrisi e simpatia.
Mi avicinai facendomi largo e gli strinsi la mano...Lui mi guardo' con
lo sguardo interrogativo.."tu...ma....quel sogno"
Annui, "Si...quel sogno..." mi sorrise complice, senza bisogno
di altre parole, solo quel sogno, sognato insieme....
Donatella
QUESTO NON è PROPRIO UN RACCONTO, MA PIù UNA LETTERA "APERTA" A
VITTORIO
|