"The Voice"
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Fino a quel momento conducevo una vita normale: 27 anni con già un
lavoro ben retribuito, una bella casa e un fidanzato che ti adora. Che
altro voler di più dalla vita?
Lavoro, casa, palestra, fidanzato...per due anni e mezzo le mie giornate
passavano così.
Fortunata mi dicevano in tanti e lo pensavo anch'io, ma allora perché non
riuscivo ad essere soddisfatta? Mi fermai a pensare. Finita l'università accettai
la prima proposta di lavoro che mi fu offerta e nel giro di poche ore
avevo già un contratto firmato in mano. Ma volevi lavorare in
quell'ambiente Annalisa? Era quella la tua massima aspirazione? Dopo
due anni e mezzo mi stavo ponendo queste domande. Riuscii a darmi anche
una risposta: No, non era questo che volevo!
Mi armai di coraggio e inviai le dimissioni.
<Bene>, mi dissi, <ora devo ritrovare me stessa e la mia indole prima
di decidere cosa voglio realmente fare nella mia vita: come fare? Ma guarda
un po', cercano personale nell'equipe dei villaggi turistici; se mi prendono
unisco l'utile al dilettevole: lavoro, intanto mi diverto e rifletto>. Nel
giro di un mese feci il colloquio e lo stage di una settimana ; dopo poco tempo,
fui chiamata e partii per la destinazione assegnatami. Il mio fidanzato era
dispiaciuto, ma capì che doveva lasciarmi andare: anche il nostro rapporto
del resto era stato influenzato dal mio stato d'animo. E così mi ritrovai
in questo enorme villaggio, bellissimo, pieno di verde e di bella gente.
Tanto lavoro e pochissime ore di sonno, ma ero circondata da tanti ragazzi
pieni di entusiasmo e di voglia di far bene. Inizialmente mi sentivo
un'aliena in quel pianeta: non avevo quella loro spensieratezza e delle
volte neanche la capivo. Molto lentamente però mi feci travolgere
anch'io da quel mondo. Un pomeriggio uscii dalla mia camera e, prima
di riprendere il lavoro, come ero solita fare, andai a leggere gli avvisi
in bacheca: "Questa notte alle due prove di Notre Dame de Paris". <Per
la miseria>, pensai, <non si possono anticipare queste prove?>.
Non mi arrabbiai comunque più di tanto visto che, finalmente,
avrei conosciuto la trama di questo spettacolo di cui si sentiva tanto
parlare. Andai alle prove quella notte. Tra una coreografia e l'altra
chiacchieravo con gli altri, quasi incurante della musica che, in sottofondo,
mi circondava. Poi… una Voce in quella musica catturò la
mia attenzione, fino ad allora scarsa: << C'è in me il dolore
di un amore che fa male e non m'importa se divento un criminale… >>.
Quella Voce trasmetteva talmente tanto ardore nel pronunciare quella
frase che, quasi la scena mi sembrò reale. Guardai sul palco.
Il nostro coreografo dava indicazioni a tre ragazzi. Poi, non la sentii
più. Passarono circa 20 minuti e nel frattempo ripresi a parlare
con gli altri. << Mi distruggerai, mi distruggerai e ti maledirò finché avrò vita
e fiato…>>. Ancora quella Voce. E ancora una volta fui distratta
dal racconto di un episodio avvenuto quel giorno. < Basta > pensai, < finisco
di sentire questo racconto e vado a dormire. Le prove della mia piccola
parte le ho fatte, e sono le 4 >. Avevo sonno e l'indomani alle 8
dovevo essere in piedi.
La prima serata in cui fu messo in scena Notre Dame non partecipai allo
spettacolo, del resto la mia parte non era fondamentale: ero una delle
tante rifugiate. Ne approfittai per chiacchierare con degli ospiti che
non volevano venire in anfiteatro. Dopo circa mezz'ora dall'inizio dello
spettacolo, risentii quella Voce (questa volta però il volume
della musica era molto più alto) e ancora "Mi distruggerai!".
Congedai in un batter di ciglia i miei interlocutori e mi avvicinai,
rapita da quel suono, all'anfiteatro. Mia enorme sorpresa fu vedere il
capo animatore vestito da prete che cantava in playback quella canzone.
Un prete? Un prete canta questa canzone d'amore per una donna? E poi
così straziante?
Mi sedetti anch'io alle gradinate e mi vidi questo spettacolo (ovviamente
la nostra era una versione ristretta rispetto all'originale). Ma da quella
canzone in poi, essendo appunto ridotta, non sentii più quella
Voce che cantava. La sentivo solo parlare quando condannava a morte la
ragazza. Mi ripromisi di vederlo tutto quello spettacolo, all'interno
del villaggio.
Passarono 14 giorni e si rimise in scena (i gargoile, le campane). Tutto
era pronto. Me lo vidi e me ne innamorai. Stranamente in scena però,
non seguivo le "imitazioni" del capovillaggio che impersonava
Quasimodo (personaggio principale qui) , ma le "imitazioni" di
quel prete, di don Frollo. Fui trascinata ovviamente da quella Voce che
proveniva da un cd nella cabina suoni. Il giorno dopo chiesi al responsabile
della cabina di prestarmi quel cd per ascoltarmelo. Era il cd live dall'arena
di Verona. Quella notte me lo ascoltai tutto, o meglio ascoltai tutte
le canzoni in cui era presente Frollo. Lessi il libretto interno dove
c'erano delle foto e i nomi dei personaggi.
Frollo: Vittorio Matteucci.
Non mi era nuovo quel nome, ma dalle foto non riuscivo ad associarlo
a qualcuno che avevo già visto. Belli però gli occhi!
Dopo quella notte non ho potuto più fare a meno di sentire quella
Voce. Appena potevo andavo a prendere il cd, m'incamminavo verso il mare
con le cuffie alle orecchie e mi sedevo sulla riva. Mi ritrovavo in una
specie di "estasi" di emozioni, sensazioni, brividi…quella
Voce in più, mi rilassava tanto e mi permetteva di riflettere
molto sulle scelte della mia vita. E' inutile dire che ogni 14 giorni
ero inchiodata in anfiteatro. Beh.. in realtà ogni sera dovevo
essere lì "e chi se lo sentiva il capovillaggio se no?".
Ma il giovedì era un giorno magico…dalla mattina vedevo
gli scenografi che montavano le scene e, visto che c'ero, li aiutavo
a trasportare quelle enormi campane. Arrivata la sera, ero la prima a
presentarsi in costumeria con enorme stupore di tutti, visto che solitamente
ero la ritardataria del gruppo…! Mi prendevano in giro: "Dovremmo
mettere la tua Voce ogni sera per sperare nel miracolo"!
E così arrivò settembre. Il capovillaggio ci annunciò che,
nel giorno di chiusura del villaggio, ci sarebbe stata ancora la replica
del vero Notre Dame de Paris. Non era molto lontana quella città da
noi. Tutti d'accordo decidemmo di organizzare un autobus per andarci.
Biglietti in mano , aspettammo che i clienti abbandonassero il villaggio
per poterlo chiudere. E via…destinazione "Notre Dame"!
Ero gasatissima…avrei finalmente visto il vero Frollo all'opera
e sentito dal vivo quella stupenda Voce. Sì, The Voice! che conoscevo
così bene ormai e che aveva un nome: Vittorio Matteucci, ma a
cui non davo ancora un volto.
Cominciò lo spettacolo….Uscì don Frollo…cominciò a
cantare…ma…"Che succede?"... "E' giù di
voce oggi?"... "Aspetto Mi distruggerai"…"non
mi sembra lui"…"Aspetto ancora"…"e
ancora"…"Ecco! Ora dovrà gridare il suo amore
ad Esmeralda"…Ti aaaaamoooooo!.... "No!"… "Non è lui!" .
Ne ebbi la conferma finale. In realtà, lo capii sin dall'inizio
ma non volevo crederci. Tutta la mia gioia si tramutò in tristezza.
Non era la Voce che accompagnò il mio cammino in "quel pianeta
villaggio"e grazie alla quale ero riuscita a darmi risposte, a tutte
quelle domande che da anni mi ponevo!
Finito lo spettacolo andammo insieme al capovillaggio dietro le quinte
e, vidi passare i vari personaggi: Bravi tutti, senza ombra di dubbio.
Poi vidi passare colui che interpretò quella sera don Frollo e,
avrei voluto dirgli: <<Amico mio, hai molto da imparare da quel
Vittorio Matteucci!>>
Ma poi mi placai e pensai: <<Poveretto, mica è colpa sua
se non è bravo come quel Matteucci. Magari un giorno imparerà anche
lui a trasmettere le stesse emozioni !>>
Passarono altri 4 giorni, in cui chiudemmo definitivamente il villaggio
e tornai a casa in provincia di Bari.
Dopo aver riabbracciato i miei genitori, la prima prima cosa che feci
fu accendere il computer e collegarmi ad internet.
Virgilio… Notre-Dame …Trova … Sito ufficiale … Personaggi … Frollo… Vittorio
Matteucci … Sito ufficiale … www.vittoriomatteucci.it … Eccolo!
Ma sì … Era il vocalist del Costanzo che a me tanto piaceva…Finalmente!
Da allora, quel sito è diventato la mia pagina iniziale…tanto
guardavo solo quello! Sono ritornata a Chieti, città dove vivo
da 6 anni (studio, lavoro…), serena e con le idee ben chiare in
testa. Il rapporto con il mio fidanzato si è rinvigorito, e rivive
nuovamente di quell' idillio che lo contraddistingueva.
L' otto Novembre 2003 sono andata a Roma a vedere la Tosca di Dalla…e
ho conosciuto finalmente di persona la mia "Voce" che, oltre
ad avere un Enorme Talento è una persona simpatica, gentile, colta,
intelligente…
Si, <<The Voice>>! . Quella Voce grazie alla quale ho ritrovato
me stessa. Grazie alla quale il mio cuore ha sussultato durante tutta
l'estate. Quella Voce che mi ridato la gioia e la spensieratezza che
avevo smarrito.
Grazie Vittorio. Grazie per tutte le emozioni che mi hai saputo dare
e che continui a darmi.
Tutto il resto… poi… è storia…!
Annalisa
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