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NOTA DEI FONDATORI DEL FAN CLUB: SE ANCHE DOPO QUESTO RACCONTO VITTORIO NON CI FA CHIUDERE...................

 

LIVORNO 21/04/04

Durante una terribile notte insonne, la mia mente (turbata dalla la lettura di alcuni interventi fatti nel forum) ha partorito quello che per vostra bontà andrete a leggere. Premetto che non ho mai scritto per terzi, ma solo per me stessa e dopo questa storia smetterò del tutto, lo prometto!

Coloro che sono frequentatori assidui del forum capiranno i vari riferimenti, ma per coloro che non lo sono, consiglio “per la miglior comprensione del testo” di dare uno sguardo al topic sito in INCONTRI “Il primo incontro…”, al topic "A ME NON PIACE" sito in PARLIAMONE e di leggere l’intervista fatta a Vittorio dall’Associazione Musicalmente. Chiedo scusa in anticipo al dott. Matteucci per l’irriverenza della storia e…se si ricorda cosa gli ho scritto tempo fa, adesso ha l’occasione di vendicarsi. Comunque dalle mie parti c’è un motto: “E’ tutto amor che cresce!”. La mia stima per lui rimane ILLIMITATA!

Ah, un’ultima cosa: la fan di cui si dice che è un’idiota…ehm, sono io!

Lisi

La tormentata storia di suor Matteuccia

Su una fredda panchina di marmo bianco, nel bellissimo chiostro dell'antico convento, stavano sedute tranquille, ma in vivace conversazione, due figure di donna: una suora e una giovane dabbene.
La suora completamente avvolta nella veste nera e con il velo che le copriva la maggior parte del volto aveva un passato torbido che si era lasciata alle spalle quando aveva indossato il velo e assunto il nome di Suor Matteuccia da Padova.
La giovane dabbene (una giovane seria, studiosa….dabbene insomma) spesso ascoltava e a volte incalzava la pia donna con brevi domande a cui la povera sorella con sguardo spaventato non poteva far a meno di rispondere…a provarci a dire di no…!
La giovane dabbene aveva un nome insolito che scuoteva le coscienze e suonava così: Chiscass?Ioscass?Nonèverochescass!, ma gli amici per brevità la chiamavano: Rassegnatituscass. Noi qui per esigenze di copione la chiameremo la ragazza dabbene.
Il quadro idilliaco/bucolico che è stato descritto era corredato dal seguente sonoro:
Ragazza dabbene: "Ma perché?"
Suor Matteuccia: "Per un paio di lenti a contatto."
Ragazza dabbene:"E basta?"
Suor Matteuccia: sospirando rassegnata "Sono bastate…"
Ragazza dabbene: "Sorella mi racconti da principio!"
Suor Matteuccia: "Ancora???"
Ragazza dabbene: "Suvvia!"
Suor Matteuccia: "Ma non era finita la Quaresima, le penitenze, le pene corporali?"
Ragazza dabbene: "Orsù, non sopporto chi si fa pregare!" (nota dell'autore: mmmmm senti chi parla…)
Suor Matteuccia: "E va bene. Però che sguardo accigliato e che tono autoritario! Mai pensato di fare la Master/Madre di un convento? Avresti la carriera assicurata…chiedono la laurea in ingegneria! No? Peccato." e la pia donna, pentitasi subito delle sue imprudenti parole, sospirò sollevata.
Quindi cominciò a raccontare: "Tutto cominciò quando ero ancora il dott. Matteucci e un giorno ricevetti una e-mail da una ragazza dabbene che diceva più o meno così: <<Egregia sorella, vorrei tanto sapere l'indirizzo web di una congregazione avanguardista come la sua che le permette di fare teatro, così apriamo un forum e ne parliamo un po'. A proposito, complimenti, la veste le cade proprio a pennello!>> Confesso che quella mail mi sconvolse la vita e fece vacillare per la prima volta l'incrollabile certezza nella mia virilità. Fu quella la prima crisi vocazionale.
No, ora che ci penso bene, mi pare di aver avuto un primo sentore che ci fosse qualche problema quando in seguito alle 11 ore consecutive di prove per ottimizzare "Mi distruggerai", ebbi una visione…la visione di DJ Francesco che, uscendo dalle colonne di Notre Dame come un gargoile tutto tempestato di tatuaggi da rivoltare gli stomaci più forti, mi disse: <<Sorella, ricordati che in NdP devi morire!>>
Ricordo di aver pensato: "Sorella????A me???? Sorella lo dici alla tu' sorella!"
La visione somigliava troppo ad un incubo post-indigestione per cui cercai di non dargli peso pur rimanendone scosso per giorni."
Ragazza dabbene: "Esagerato!"
Suor Matteuccia: "Esagerata, prego. Eppoi vorrei vedere te se ti appare DJ Francesco…roba da non dormire più la notte! Comunque ritornando alla mail, mi chiesi parecchio irritato: Ridanne! Sorella! ma cosa dice questa? Per chi mi ha preso? Eppoi la veste mi fa il sedere grosso e non mi sottolinea il punto vita!"
Misi da parte con una certa difficoltà questo secondo colpo basso (il primo di una numerosa serie…). Intanto lavoravo come un ciuo (livornesismo con cui si intende l'animale ciuco cioè asino). Repliche su repliche di NdP e, quando non ero Frollo, cantavo nei migliori locali della penisola: a Napoli al C.C. Kebè dove potevi entrare solo se sapevi la parola d'ordine UE'UE'UE'; a Livorno al Aivogliadibe'ova dove canti solo se hai doti canore particolari perché è il tipico locale dove, anche cantando con gli amplificatori a palla, non ti sente nessuno (Madonna quanto urlano i livornesi!); al Sepropriodevientra di Torino, amichevole e accogliente locale come nessun altro (meno male…) frequentatissimo da nomi famosi come Sgarbi, Ferrara e da…beh pochi altri, comunque gente amabile e simpatica. Insomma una vita piena di soddisfazioni e di successo, ma che mi faceva lavorare come un ciuo (livornesismo con cui si intende l'animale ciuco cioè asino).
Le mie numerose fans mi riempivano di lettere in cui mi chiedevano: "Ma perché non ti si vede mai, ma perché solo in tournè, ma perché non vai in tele?" ecc…
E io rispondevo: "Non è colpa mia! Ma cosa brontolano queste qui? dicevo fra me e me!
Io lavoro già come un ciuo (livornesismo con cui si intende l'animale ciuco cioè asino)." Un bel giorno apro la posta e sorpresa nemmeno una lettera!
"O come mai?" mi chiesi sconcertato.
Era perché invece di scrivere a me si erano messe a tormentare la RAI, MEDIASET, LA7 ecc. perché mi facessero fare dei passaggi televisivi.
E in effetti mi cominciarono a chiamare!
Mi volevano nelle trasmissioni più importanti: nel TG1 per passare sullo sfondo (passaggio televisivo) dietro alla Gruber che faceva l'inviato in Iraq sotto le bombe, da Fiorello a fare da controfigura in campo lungo di Tommasino, da Mike Buongiorno a portare l'acqua al notaio, al meteo a fischiettare la sigla, a Striscia a fare la velina ("E' nova" mi dicevo "anche qui mi fanno fare la donna!"). E qui ci vuole una premessa: devi sapere che alcune fans mi volevano vedere in Frank'n Further nel Rocky Horror Picture Show, una mi chiese di cantare "The man I love" (che idiota!), un'altra mi disse che mi avrebbe visto bene nella parte di Maria in "Tutti insieme appassionatamente" e lì in effetti un pensierino ce l'ho fatto…mi piacciono i bambini e le gonne lunghe (sicuramente più dei reggicalze che non mi donano molto e mi fanno le cosce grosse…) perché mi slanciano …eppoi si vede che l'idea di interpretare una novizia non mi era del tutto estranea….
Insomma ero perseguitato dalla follia delle mie fans (che in molti casi assestavano sonori scossoni alla mia virilità) ma anche dalle televisioni che mi chiamavano ovunque!
Ero indeciso di accettare fra due delle migliori occasioni che mi erano state offerte e cioè se fare il malato/cadavere che viene operato da Aldo Giovanni e Giacomo nei loro sketch o se fare il pilota dell'aereo dal quale si butta una ragazza in preda alle paturnie nella pubblicità della Lines, quando una notte mi compare in sogno Lucio Dalla!
E, ispirato, mi dice: "Farò di te un folle, un pazzo demente!"
"Se ti presenti con quei capelli biondi, non sarà difficile." gli risposi.
Tanto bastò perché il giorno dopo fossi arruolato nel cast di Tosca.
Ed è qui che finisce più o meno la mia storia"
Ragazza dabbene: "Come finisce qui? E qui, di grazia, come ci è arrivata, Egregia sorella?"
Suor Matteuccia: "Ah già! Beh Tosca cominciò ad ottobre e andò avanti per due mesi senza fermarsi mai, non ti dico le sofferenze! Il tour riprese a febbraio ma per fortuna si interruppe presto…perché…io glielo dicevo sempre a Rosalia. Mettitele le lenti! Lo vedi che sbagli mira! Ogni sera, ogni volta…dicevo "Giuda è falso come Mario il traditore!" e lei "Oh no Canaglia no no" e lì… colpiva! Vacci piano Lia, dicevo. Mi farai cantare in falsetto prima o poi!… E così è stato.
Ma non finisce qui. Una sera di nuovo un sogno in cui mi compare…NOOOO ancora DJ Francesco che minaccia di ricompare e, cosa ancora peggiore, cantare se non smetto di fare Scarpia "Sennò Pinocchio del mio papi e dei suoi tre Pooh non lo va a vedere più nessuno, papi va in rovina e non mi da più la paghetta!" Che dovevo fare? Un' altra volta DJ Francesco in sogno e morivo davvero, eppoi mi piacciono le gonne lunghe (l'ho già detto?), il nero e il bianco mi donano molto (sono anni che non indosso un colore diverso…certo che fantasia gli abiti di scena!), qui in convento canto sempre e non sogno mai (perché dormo 2 ore a notte) infatti questo è l'ordine delle Mantellate Incappucciate Baffute Canterine del Beato Techetenevai da Qui (Qui = nebbiosa località della pianura padana). Quando si ha la chiamata…alle chiamate si risponde sempre!" disse suor Matteuccia ispirata "sennò si fa il 400 e ti dicono qual è l'ultimo numero a cui non hai risposto."
Ragazza dabbene: "F-f-fatto?"
Suor Matteuccia: "Cosa?"
Ragazza dabbene confusa: "Ehm, mi scusi Egregia sorella. Ogni tanto mi prende un ATTACK incontrollato. Volevo dire: allora? Tutto qui?"
suor Matteuccia: "E ti par poco?"
Ragazza dabbene: "Allora cosa devo dire alle fans?"
Suor Matteuccia: "Salutamele."
Ragazza dabbene: "Al forum la aspettano Egregia sorella…"
Suor Matteuccia: "Anche la Dalla Chiesa??? o da lei cosa dovrei fare? Il martelletto del giudice?"
Ragazza dabbene fra se e se: "Mi sa che i capelli biondi di Lucio Dalla hanno avuto anche troppo successo…Egregia sorella forse sta meglio qui! Ciao."
Suor Matteuccia: "Ciao. Non ti affannare a tornare presto, eh!"
E così finisce la nostra storia….suor Matteuccia la lasciamo così, nella sua celletta triste e sola con al sua stridula vocetta in falsetto la cui causa sono due begli occhi azzurri, ma moooolto miopi, che non hanno sopportato le lenti a contatto (e fare Tosca con i fondi di bottiglia non era il caso…eppoi così Lia evitava di vedere i capelli biondi di Dalla!), con la testa abbandonata sul cuscino che sogna….e sogna….SOGNA????

 

Erano le 4 di notte.
Un grido stridulo percorse le silenziosa mura del convento.
Suor Matteuccia si sollevò a sedere sul letto ansimante, lo sguardo smarrito e in un bagno di sudore.

La mattina dopo Suor Matteuccia si recò nell'orto, visibilmente turbata.
Alle sue spalle si stavano avvicinando due figure. Una la conosciamo già. Aveva le movenze e la figura di una ragazza dabbene e infatti era lei.
L'altra la incontriamo per la prima volta. Era la madre del convento. Una figura alta, autorevole con un portamento fiero e soprattutto due lunghi biondi mustacchi (mustacchio: baffo folto e di notevole lunghezza) alla guascone da far invidia a D'Artagnan. Era suor Gabry, divenuta suo malgrado madre proprio in virtù dei folti baffi (non dimentichiamoci che è l'Ordine delle Mantellate Incappucciate Baffute ecc ecc…).
Suor Gabry stava parlando così: "Vede, ragazza dabbene, Suor Matteuccia anche se è da poco qui con noi, ha un futuro assicurato nella via della fede; è sempre così assorta, raccolta, come ora…è già in odor di santità…!"
Ragazza dabbene, storcendo il naso: "Ah! Ecco cos'era…"
Suor Gabry: "Se non fosse che si ostina a cantare sempre con quella vocetta stridula…Comunque, prego, le parli pure."
Erano arrivate alle spalle di Suor Matteuccia senza che la santa donna se ne fosse accorta, in quanto stava guardando una tonda gallina accovacciata.
Ragazza dabbene: "Egregia sorella?"
Suor Matteuccia: niente.
Ragazza dabbene: "Egregia sorella?"
Suor Matteuccia: niente.
Ragazza dabbene: "Suor Matteuccia! Per avere un uovo è la gallina a doversi concentrare, non lei!"
Suor Matteuccia sovrappensiero: "Sicura?"
Poi voltandosi, mise a fuoco la ragazza dabbene e disse: "Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?"
Ragazza dabbene: "Sono tornata perché, di grazia, ho da dirle e da chiederle alcune cose molto importanti."
Suor Matteuccia sospirando: "Avanti."
Ragazza dabbene; "La scorsa notte AE QUATRO…" e si interruppe di colpo.
Suor Matteuccia la guardò spaventata pensando "O cos'è quel vocione?" e poi disse: "…cosa c'entra Califano…?"
Ragazza dabbene si schiarì la voce; "Chiedo venia (chiedere venia: perdono, spec. per una colpa non grave) sono ATTACKY, passano subito. Dunque, la scorsa notte alle ore quattro, è avvenuto un increscioso e inspiegabile incidente. Nel buio della notte hanno cominciato ad accendersi i computerssss di tutte le fanssss dell'ex dott. Matteucci…le inquietanti luci azzurre dei monitor hanno illuminato le sale, le camere delle povere ragazze e dei pochi spauriti ragazzi. Ma quello che rende terrificante l'accaduto è che sullo schermo compare il faccione di Bruno Lauzi con la scritta <<Gli spettacoli riprenderanno al più presto>>. Nonostante gli innumerevoli tentativi non c'è stato nulla da fare. Lauzi non se ne va! I computer sono inchiodati, fissi, nessuno li sa smuovere. Ci chiedevamo se lei, Egregia sorella, ne sa qualcosa." così concluse la Ragazza dabbene.
Suor Matteuccia, che ascoltando la ragazza dabbene si era man mano sempre più inquietata e turbata, esclamò: "Allora non è ancora finita…!!!"
Ragazza dabbene: "Cosa intende, per dindirindina."
Suor Matteuccia: "Stanotte, alle quattro, ho fatto un sogno…" e le uscì un singhiozzo soffocato "ho udito una musica dapprima irriconoscibile, poi ho visto una figura opaca che avvicinandosi si faceva via via più nitida…era Bruno Lauzi che cantava: <<Ritornerai. Lo so, ritornerai…>>. E' stato un sogno breve, ma intenso e mi ha lasciato, come dire, un'ANSIA sul futuro. Anche perché, guardando Lauzi pensavo: "Maremma come si invecchia male!"
Ragazza dabbene: "Sconvolgente! C'è stata una specie di telepatia informatica!"
Suor Matteuccia confusa: "EH?"
Ragazza dabbene severa: "Buona, Egregia sorella, non si sforzi di capire, noi ragazze dabbene sappiamo bene di cosa parliamo. Ma, Egregia sorella, la vedo pallida…non si sente bene?"
Suor Matteuccia: "Beh, in effetti sono un po' agitata…ma mi sentirò meglio fra poco, quando arriverà la signorina Lina."
Ragazza dabbene:"Chi è, di grazia, codesta pulzella?"
Suor Matteuccia: "E' la rappresentante del Centro Assistenza Traumatizzati Inbasso, il CATI. Lina mi assiste da quando sono qui. Ma eccola, così la conoscerai di persona."
La signorina del CATI, Lina, si avvicinò. Una giovane affabile, sempre pronta ai complimenti…una ragazza a cui tutti andavano a genio e a cui tutti volevano bene.
La signorina del CATI, Lina: "Suor Matteuccia, le ho portato il suo ricostituente."
Suor Matteuccia: "Grazie, cara, come farei senza di lei…"
E la signorina del CATI, Lina, le porse una grossa cesta. Suor Matteuccia la aprì e subito ne uscì una melodia come se fosse un carillon <<Ma 'ndò avai, se la banana non ce l'haiiii…"
Dentro la cesta, 10 caschi di banane che Suor Matteuccia si mise a divorare ad una ad una con sorprendente e sistematica voracità! Uno spettacolo INGUARDABILE! Tanto che Suor Gabry e la Ragazza dabbene distolsero gli occhi disgustate e si voltarono dall'altra parte.
La ragazza dabbene disse a Suor Gabry: "Qui bisogna fare qualcosa. Ascolti: dietro il muro del convento UHUHUHUH AHAHAHAH, c'è la tomba di un vampiro….OPS, un altro attacco, scusi, non ci faccia caso…Dicevo: fuori dal convento ci sono moltissime fanssss dell'ex dott. Matteucci che vogliono sapere cosa sta succedendo. Bisogna che Suor Matteuccia venga con me. Senta il mio piano GENIALE: usciamo tutte e tre di corsa fuori e ci dirigiamo correndo IMPERDIQUA', sa quel paesetto vicino a QUI, dove Lucio Dalla ha il set del suo primo film?"
Suor Gabry sorpresa: "Lucio Dalla gira anche un film???"
Ragazza dabbene: "Sì. Dopo aver visto "L'uomo che sussurrava ai cavalli" e "Cantando dietro i paraventi" si è ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto e sta girando "La fan che gridava fuori dai camerini"
Suor GABRY: "Bello!"
Ragazza dabbene: "Già! Una volta da Dalla gli chiediamo di trovare una parte qualsiasi a Suor Matteuccia nel film e forse tutti i computersss ritorneranno a regime, perché la profezia di Lauzi si sarà avverata."
Suor Gabry sospirò: "Speriamo…"
Ritornarono da Suor Matteuccia, che nel frattempo aveva finito tutte le banane e si intratteneva amabilmente con la signorina del CATI, Lina, a parlare di caldaie. Boh. tutti i gusti son gusti…
La Ragazza dabbene disse esortando vivacemente la monaca: "Venga con me Egregia Sorella, risolveremo tutto. Corriamo IMPERDIQUA'!"
Le tre donne, Suor Gabry, Suor Matteuccia e la ragazza dabbene, si recarono alla porta del convento e scattarono veloci fuori in una folle corsa.
Le fansss dell'ex dott. Matteucci le videro e, con un distacco di 20 metri, cominciarono a correre loro dietro.
A questo punto avvenne l'INENARRABILE!
Dalla veste di Suor Matteuccia cominciarono ad uscire fuori in modo scomposto tutta una serie di bucce di banana in diverso stato di conservazione; queste cadevano a terra numerose. La Ragazza dabbene, giovane ed atletica (nota dell'autore: lo vedi che non sta tutto il giorno sui libri!) ne schivò un paio, poi, sfiorandone una terza, per non cadere, si aggrappò ai lunghi mustacchi biondi di Suor Gabry!
Ma il vero dramma avvenne subito dopo…
Le numerose fansss che correvano loro dietro, cominciarono a cadere a migliaia, sgropponandosi (Sgropponare: livornesismo con il quale si intende la poderosa caduta a peso morto sulla schiena) in terra in modo violento una dopo l'altra.
Le varie urla richiamarono l'attenzione di Suor Matteuccia che voltandosi, vide la strage di fanssss che aveva causato per la sua strana mania di non gettare le bucce di banana nell'apposito cestino della raccolta differenziata dell'organico! Mossa a compassione si avvicinò alle prima cadute.
E subito, presa come da un'ispirazione, cominciò con la sua vocetta stridula: "Donna, caucasica, trauma cranico, gruppo sanguigno, controlli crociati e….CONTROTRAUMA!"
Così dicendo si sollevò le lunghe gonne…
La ragazza dabbene intanto osservava tutto da poco distante e fra se e se mormorava: "Ora capisco…Ecco l'odor di santità, le bucce!!!" e mentre stava sempre aggrappata ai baffi di Suor Gabry (la quale, perdendo il self control, strepitava "MOLLAMI! MOLLAMI!") disse ad alta voce, osservando fra l'inorridito e l'ammirato le villose cosce di suor Matteuccia: "E adesso, per tutti i fulmini, cosa fa?"
Suor Matteuccia, scoprendo le gambe e i piedi (perché i piedi vengono prima delle gambe e delle cosce a partire dal basso, chiaro, no?) lasciò intravedere ciò che calzava (che poi erano il motivo per il quale si era tirata su le gonne…)
UN PAIO DI ANFIBI NERI CON I TACCHI A SPILLO!
Se ne sfilò uno e lo percosse terapeuticamente sulla fronte della prima fan, poi della seconda, della terza e così via, provocando gemiti, rinvenimenti e soprattutto un marchio indelebile sulle povere teste!
Suo Gabry gridò: "MIRACOLO!!!"
Mentre Suor Matteuccia contando le fansss che lentamente si stavano rialzando disse: "99! Mamma mia! Era tanto che non lavoravo come un ciuo! (livornesismo con cui si intende l'animale ciuco cioè asino)"
Qui finisce davvero la nostra storia.
Ma… cosa successe ai computersss????


III PARTE

Piano piano tutte si rimisero in piedi.
"Ohi, ohi!" si udiva in ogni dove. Ovunque giovani donne confuse e oscillanti si portavano una mano alla testa nel vano tentativo di far recedere l'enorme bernoccolo che si andava formando sulle loro innocenti fronti.
Seduta in terra, in una posa non molto aggraziata Suor Matteuccia stava rimettendo il piede dentro l'anfibio con una certa difficoltà.
Suor Gabry e la ragazza dabbene le si avvicinarono compiaciute:
"Bel lavoro, sorella." disse Suor Gabry.
Con la sua vocetta stridula Suor Matteuccia si schermì tentando pesantemente di rialzarsi: "Grazie all'intervento divino…".
A queste parole tutte le 99 fanssss sollevarono di colpo la testa come un sol uomo e con la stessa acuta vocetta di Suor Matteuccia ripeterono come automi:
"Grazie all'intervento divino…".
Suor Matteuccia fece un balzo indietro dallo spavento e per poco non ricadde in terra sul deretano: "O cos'è successo?" strillò allarmata.
"O cos'è successo?" strillarono le 99.
Suor Matteuccia a quel punto ammutolì impietrita e combattuta fra lo spavento e l'impressione di essere menata per il naso.
Suor Gabry e la ragazza dabbene osservarono confuse lo strano fenomeno, ma la ragazza dabbene difficilmente rimaneva senza parole ed infatti sentenziò: "Per le corna di belzebù. La tacchettata da anfibio! Ha agito come un elettroshock collettivo."
Suor Matteuccia portandosi graziosamente una mano al mento: "O mamma mia!"
Le 99 portandosi graziosamente una mano al mento: "O mamma mia!"
Un coro spaventoso!
Ragazza dabbene: "Egregia sorella, TACCIA!" e continuò:
"…dicevo… elettroshock collettivo sulle povere menti assoggettate (poveri esseri elementari, quasi unicellulari, praticamente delle amebe…tsk, tsk) di queste sciagurate fansss. Adesso tutte le menti sono sintonizzate sulle frequenze sue, Egregia sorella…" e fra sé e se pensò: "Si sta freschi!" (modo di dire livornese e non solo, con il quale si intende affermare il proprio disappunto per la miseria altrui).
Suor Gabry spersa: "Cosa facciamo ora?"
Ragazza dabbene: "Andiamo da Dalla come stabilito."
All'incamminarsi delle tre donne anche le 99 fansss cominciarono a seguirle.
Suor Matteuccia: "Ferme!"
Le 99: "Ferme!"
Suor Matteuccia: "No. Ferme e zitte!"
Le 99: "No. Ferme e zitte!"
Suor Matteuccia: "O mamma! O come si fa ora?"
Le 99: "O mamma! O come si fa ora?"
Ragazza dabbene irritata: "Egregia sorella insomma TACCIA porfabbacco! Non sta zitta un attimo!" e continuò "Bisognerà andare tutte, perdindirindina!"
E così dicendo si accinse a radunare le sue poche cose: il telefono satellitare, il palmare di ultima generazione, il dizionario finlandese dei sinonimi e dei contrari, l'ultima edizione formato Bignami della TRECCANI in 74 volumi, Quattroruote degli ultimi 15 anni, un GPS, una tomografia ad emissione di positroni e una scatola di biscotti Granturchese per le emergenze, non si sa mai… Il minimo indispensabile insomma, quello che qualsiasi ragazza dabbene sana di mente ha nella borsetta al giorno d'oggi, che c'è di strano!
Agile come una gazzella la nostra ragazza dabbene raccolse le sue cose in 34 minuti e 25 secondi esatti, alla fine dei quali dovette svegliare Suor Matteuccia, che si era assopita appoggiata ad un palo della luce. Le 99 erano raccolte a grappoli intorno ai pochi altri pali della luce e stavano sonnecchiando beatamente anche loro.
Ragazza dabbene: "EGREGIA SORELLAAAA, SVEGLIA!!!"
100 sussulti scossero il terreno sotto i loro piedi come un terremoto. 200 occhi vennero vivacemente stropicciati e fissarono le loro pupille sulla ragazza dabbene in attesa di ordini.
Ragazza dabbene: "Andiamo orsù."
Cammina, cammina, cammina si diressero IMPERDIQUA'.
Ecco la formazione: Suor Gabry e la ragazza dabbene davanti allineate, petto in fuori e pancia in dentro e dietro le 99 in fila per sei col resto di tre (99:6=16 e avanzo di tre…mmmm... sì, torna) e … Suor Matteuccia?
Suor Matteuccia stava di lato al gruppone delle 99…e così stando nella sua mente riaffiorò un ricordo ancestrale e una voce maschia, lontana, remota, flebile:
"…'NO, DUE! 'NO, DUE! 'NO, DUE!…"
La riconobbe. Era il suo sergente, il mitico sergente Morselli che durante gli 8 anni di militare a Cuneo era solito addestrare gli uomini di mondo.
Senza rendersene conto Suor Matteuccia cominciò a sollevare la gamba sempre un po' di più ad ogni passo realizzando una specie di impacciato passo di marcia (impedito dalle lunghe vesti).
"…'NO, DUE! 'NO, DUE! 'NO, DUE!…" cominciò a strillare.
E tutte le 99 strillando: "…'NO, DUE! 'NO, DUE! 'NO, DUE!…"
E poi Suor Matteuccia a passo di marcia e ritmo cadenzato:
"Novantanove scimmie
saltavano sul letto.
Una cadde in terra
e si ruppe il cervelletto"
E le 99 urlando stridule a più non posso anche loro marciando:
"Novantanove scimmie
saltavano sul letto
una cadde in terra
e si ruppe il cervelletto (1)
La gente si girava al loro passaggio spaventata e meravigliata di tale parata di gran belle figliole con certi stacchi di coscia… (nota dell'autore: eheheh mi sono lasciata prendere la mano) tutte marchiate in fronte e capitanate da due suore alquanto bizzarre e da una ragazza visibilmente dabbene.
Finalmente le nostre…ehm…102, arrivarono IMPERDIQUA'.
L'incredibile udito di Suor Matteuccia le fece percepire prima che alle altre, un lontano coro femminile che proveniva da un set e che colpì il suo orecchio forse per affinità. Si voltò e vide in lontananza un gruppo di giovani monache con le vesti rosse e dei gran cappelli che ballavano intorno ad un bussolo…un cestino…della carta e cantavano così:
"Carmelitane siamo
e siamo anche bei tipi
passiamo anche l'inverno
coi piedi senza anfibi.
Della banana ci
piace solo la polpa
la buccia buttiam lì
senza gran senso di colpa"
Fuori dagli studi un portiere con gli occhi azzurri le fermò: "Dica?"
Ragazza dabbene: "Mi chiami Dalla."
Portiere: "Dica Dalla?"
Ragazza dabbene scuotendo violentemente la testa in segno di diniego:
"Prego egregio signore dall'occhio ceruleo, non perdiamoci in quisquiglie! Altrimenti vado fuori dai gangheri! Ci vuole dire di grazia dove trovasi il signor Dalla Lucio?" più si arrabbiava più diveniva dabbene.
Portiere: "Imperdilà"
Ricammina, cammina, cammina arrivarono su un set dove si interpretava un pezzo della Tosca da inserire nel film. Un gruppo di giovani borgatari romani si scalmanava intorno ad una povera statua monca e cantava così:
"Petto in fori
pacco avanti…"
A quella parole Suor Matteuccia si turbò rapita da felici ricordi lontani…
…e le 99 assunsero anche loro un'aria di nostalgica rimembranza…
Su una seggiolina piccina piccina la ragazza dabbene, a cui non sfuggiva mai nulla, notò un tizio piccino piccino e biondo: "Dalla!" pensò "meglio che l'egregia sorella non lo veda. Se mi si traumatizza lei, mi si traumatizzano in 100 e chi le regge poi!"
Quindi si rivolse a Suor Matteuccia indicando il cielo per sviarne l'attenzione e gridando euforica "GUARDI, EGREGIA SORELLA! UN ASINO CHE VOLA!"
Suor Matteuccia, astuta come una volpe, girò subito lo sguardo verso l'alto e così fecero le 99…ma accadde un'altra volta l'imprevisto. Suor Matteuccia aguzzando la vista vide ciò che la ragazza dabbene le aveva indicato. Era davvero un animale in volo…che però non era un uccellino perché non faceva Cicci-Sby…
Suor Matteuccia con tono da intenditrice sentenziò: "Non è un asino, quello è un ciuo (livornesismo con cui si intende l'animale ciuco cioè asino)".
A quel punto il povero animale sembrò perdere il controllo del volo e cominciando a avvitarsi su se stesso, con piroette involontariamente coreografiche cominciò a precipitare verso il gruppone.
Le 102, gli artisti, i cantanti, i tecnici del set si dettero ad un fuggi-fuggi generale.
FFFFFFFFFFFFIIIIIIIIIII!!!!!!!!! PATAPUMFETE!!!!
L'as…cioè il ciuo aveva finalmente toccato terra. Non si era fatto quasi nulla, povera bestia, perché era atterrato sul morbido. Ma di alzarsi non ci pensava proprio, sennò che mulo (…ehm cioè ciuo) è?
Da sotto infatti si vedeva una veste nera, un velo, una povera testa che cercava invano di riaversi e di sollevarsi.
Suor Gabry si precipitò sull'animale afferrandolo per la coda e tirando a più non posso. Non riuscendo a smuoverlo di un millimetro cominciò a gridare aiuto a gran voce.
Il primo che si mosse a pietà avvicinandosi per soccorrere la sfortunata sorella fu un gran bell'uomo completamente glabro. Si chinò sulla nostra povera Suor Matteuccia e scrutandola in volto MOLTO DA VICINO intonò:

"Fiorin fior d'oro
ma sei Vittorio
che fai costì?
Fiorini fiorutto
come sei brutto
visto da qui"
Suor Matteuccia si stava arrabbiando, ma lui continuò:
"Prendo l'autobus per arrivare
e arrivo presto
in un minuto io mi trucco
e sono pronto
poi giro gli occhi
e vedo tu
così li chiudo
per non vederti più
ma tu sei sempre giù
mi sembri un incubo
un ti posso vede'.
Vitto caro Vitto
mi si spezza il corazon
Non stanno solo in cielo gli asini
quando poi cascano
ti fanno certi lividi
e vengon sempre giù
mi sembri pallido
o tiralo un po' su"
Suor Matteuccia sofferente nel sollevare il pesante fardello:
"Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!"
Eppoi piuttosto infastidita continuò:
"Mi ci manchi te con questa chiacchierata
fai qualcosa, non lo vedi
mi par d'esse una schiacciata
ora m'incacchio, fai silenzio
qualcuno gli dia una randellata
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
No da solo un ce la fai
è troppa la fatica
se hai bisogno di una donna
guarda là ce n'è una fila
Non Dalla no, lui è strano
brutto biondo e nemmeno troppo sano"
Signore glabro riflettendo pensieroso:
"Prova a lisciargli il pelo
fino allo stomaco
così non pensa che stai male
magari s'alza e se ne va"
Suor Matteuccia:
"Nooo.
Forse è più meglio fargli male
datti da fare che mi sfondo
dai fagli male anche così
così senza pietà."
Suor Matteuccia soffrendo terribilmente:
"Glabro io mi disintegro
io mi disintegro
io mi disintegro"
Signore glabro idiotamente ispirato:
"Provo a cantargli in un orecchio all'asino
provo con "Libero"
dove c'è Nando
che balla in videooooooo"
Suor Matteuccia arrabbiatissima:
"Glaaaaaaabro io ti disintegro!
Io ti disintegro!
Io ti disintegro!
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
Come è peso!
Senza corda non lo sposti
gli ci vuole una pedata
il mio piacere e il suo dolore
vanno sulla stessa strada
non importa se ti vedono le suore
dagli qualcosa anche una pugnalata
Come è peso
Come è peso
Come è peso
Come è peso
Fra pochino alla tele danno anche la partita
ma tanto gioca l'inter
per cui perde
e ormai è storia passata
ma ecco la bestia è brava, si alza qui da terra
eccola là da sola è là che si allontana"
la Ragazza dabbene perse il controllo di sé per il sollievo e urlò:
"Sorella!
Sorella!"
Suor Matteuccia sollevandosi sollevata, ma con cipiglio terribile si volse verso di lei ringhiando un: "Che vuoi ragazza?"
….
….
A questo punto la musica si interruppe come un vecchio disco di vinile fermato bruscamente.
C'era qualcosa di strano nell'aria…
Le 99 erano un po' confuse ma non più sintonizzate…
Il palmare era tornato a regime senza nessun Lauzi a turbare gli animi.
La ragazza dabbene guardando in cagnesco il ciuo ebbe un'ulteriore folgorazione e lo riconobbe…era il Lucignolo trasformato in ciuo mandato lì da DJ Francesco per boicottare il ritorno di Suor Matteuccia sulle scene…ah già… e…Suor Matteuccia…???
La piccola cara Suor Matteuccia si presentava così: la sua veste era stracciata, il velo cadeva sbilenco da una parte lasciando intravedere il taglio di capelli di… beh, un UOMO e… la voce…?
Ragazza dabbene: "Ma….ma…..??…."
Suor Matteuccia "Mamma son tanto felice? E' un po' vecchiotta ma se vuoi te la canto"
Ragazza dabbene sbattendo gli occhi con aria un po'…come dire…ebete?: "No. E' che…la voce…"
Suor Matteuccia guardandosi attorno disse con voce baritonale: "Che voce?"
Ragazza dabbene: "La sua, egregia sorella!"
Suor Matt…ehm…Dott. Matteucci: "La mia voce?" il tono era sempre più basso "che ha di strano la mia bellissima, stupenda voce?"
Poi il dott. Matteucci si guardò l'abito e con impeto se lo strappò di dosso (con gesto esperto e parecchio f-frolliano)…rimase con una canottiera (2), calzoncini (2) e dalle tasche di questi ultimi tirò fuori un paio di sandali di gomma (2) che indossò subito togliendosi gli anfibi con sollievo…un vero figurino, stile Armani (Marco…). La ragazza dabbene lo guardava dapprima ammirata poi, man mano che il suo abbigliamento compariva ai suoi occhi, molto, molto, ma molto perplessa pensando infine: "Ci manca il cappello da pescatore e siamo a posto…"
Le 99 intanto lo avevano riconosciuto e in preda ad un attacco isterico collettivo lo stavano assalendo in modo incontrollato (non ce n'era una normale…).
Il dott. Matteucci non si scompose e con un ulteriore gesto frolliano le fermò, alzando una mano perentorio come un antipaticissimo vigile urbano che ti intima l'alt quando hai una fretta della madonna perché sei in un ritardo atavico sul lavoro e rischi il licenziamento (nota dell'autore: storie di vita vissuta...vissuta da me..purtroppo!)
Dott. Matteucci: "Voi credevate che mi fossi dimenticato di voi, eh (3)? Eheheh. E INVECE NO!" disse con tono quasi irato, sguardo da inceneritore (non quello dei rifiuti…ma cos'è questa fissazione con la spazzatura?) e voce profondissima "Il dott. Matteucci è sempre qui con voi/noi piaciuta l'allitterazione (3)? (def.: ripetizione di lettere o sillabe uguali in parole vicine es. caddi come corpo morto cade (2)). E sappiate che invece vi curo, eccome se vi curo (3). Anche perché ne avete parecchio bisogno!" E guardandole sconcertato in volto ad una ad una, disse perplessissimo "ma parecchio, parecchio bisogno." Rivolgendosi alla ragazza dabbene chiese sottovoce: "Ma ce n'è una normale?"
Ragazza dabbene con tono cospiratore: "Nessuna tranne me che sono parecchio dabbene."
Dott. Matteucci: "Avete bisogno di un dottore e io dottore sono. L'ho già detto che sono il dott. Matteucci? Tranquille! Il Dott. Matteucci è qui con voi/noi, piaciuta l'allitterazione? Ho promesso e ogni promessa è un debito (3)!"


E dopo queste parole…chi si muove più da qui?


1 dal film cartone animato "Le follie dell'imperatore"
2 "la stanza di Giada" di Vittorio Matteucci sita sul sito
3 "ogni promessa è un debito" di Vittorio Matteucci sul forum al topic "Angolo di Vittorio"