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MI DISTRUGGERAI….

I

Claudia cammina veloce per il corridoio della sede scout. Ha tra le mani un vassoio carico di dolci, destinazione: il parcheggio, dove una ventina di genitori la aspettano per dare il via al pomeriggio dei genitori. Sente gli schiamazzi di una trentina di bambini e ragazzi che giocano a palla sotto gli occhi apprensivi dei propri parenti. Ad un tratto si ferma, col piede a mezz’aria, chiude gli occhi e scivola a terra senza un fiato. Resta immobile, con i capelli sparsi e pezzi di torta ovunque. Passi per le scale, voci di bambini che si recano al bagno, un urlo e mille voci che straziano l’aria…Claudia, Claudia, Claudia… 

II

Che succede? La testa…mi fa male…Oddio, i bambini! Dove sono? Ma è tutto buio…non vedo niente…I dolci… li avevo in mano.. stavo per scendere le scale…Poi non ricordo…solo la faccia di…di Vittorio…Ahhhh, la testa! Ho un temporale in testa! Cos’è successo…

III

L’ospedale, tante stanze bianche e verdi che scorrono una dopo l’altra, parole sommesse per non disturbare i degenti. Una stanza, due letti, ma uno solo è occupato. Sul cuscino un viso pallido e tanti capelli biondi che fanno risaltare ancora di più il biancore. Un dottore davanti al letto, due occhi nascosti dietro a delle lenti spesse come il fondo di bottiglia, uno sguardo perso… - Signora, non capiamo cos’ha sua figlia. Gli esami sono buoni, non c’è motivo che non si svegli…Eppure continua a dormire…- Scrollamento di spalle e il medico esce dalla visuale della stanza.

IV

Questo odore…ma sono in ospedale! Ma cosa ci faccio qui? Sto bene! Aspetta… delle voci…La mamma! Ehi, non mi sentite? Ho detto che sto bene! Ho solo bisogno che mi passi questo mal di testa, se mi date un po’ di Novalgina sono sicura che mi passa…non voglio rubare un letto ad un paziente che sta veramente male! Mamma! Perché non rispondi? Ma… piange! Perché? Mammaaaaaaaa

V

Tre facce di ragazze, capelli ricci, capelli neri e capelli castani attorno ai capelli biondi. Tre paia di occhi che spiano gli occhi chiusi di Claudia. Una R strana che risuona nell’aria, le voci si fanno sempre più insicure, per poi tacere e lasciar posto al respiro contorto che accompagna le lacrime. Anita, Lorella e Eleonora si prendono per mano e pregano silenziose la stessa preghiera.

VI

Bhe, sento la R de Marghera… Anita è qui, ma anche Lorella ed Eleonora…ma perché io le sento e loro non sentono me? Non capisco…però almeno il mal di testa mi sta finendo… sono solo stanca…e pesante…Vorrei dormire…Perché no? Tanto ci sono loro che mi fanno compagnia, sono sicura che mi sveglierò e le ritroverò accanto al letto…Sono così stanca…

VII

Un altro dottore, ma con i capelli candidi come bambagia, si avvicina alle tre ragazze e alla dormiente. – Non potete stare qui la notte… mi dispiace, ma dovrete tornare domani..- Il nervosismo serpeggia tra le tre, la voce di Lorella si alza – E’ da tre giorni che siamo qui, potreste lasciarci restare anche la notte!-

VIII

E’ buio… sono sempre più stanca…ma non riesco a dormire…ci sono sempre le voci che mi tengono sveglia…Ma mi sento sempre più pesante…Vorrei tanto dormire…ho come la certezza che sognerei Vittorio…e sarebbe il più bel sogno della mia vita…

IX

Una donna alta, capelli biondissimi e corti, un accento diverso…- Cos’è successo a Claudia? Tutta la chat ne parla…- Eleonora si alza e l’abbraccia, il silenzio cala sulla stanza. – E se le facessimo ascoltare un po’ di musica? E’ successo tante volte che qualcuno si risvegliasse dal coma ascoltando la sua musica preferita!- Le facce si illuminano e compare uno stereo. – Che musica mettiamo? Notre Dame? La Tosca? Ma no…Vittorio!-  La cassetta scompare nello stereo e si ode il ronzio che segnala l’inizio…e poi, musica!

X

Cos’è questa voce? Ma si… Genny! E’ venuta per me! Cara! Che piacere risentirla… peccato che non posso abbracciarla! Ma questo? Musica…no, no, no! Le orecchie mi scoppiano! Mi fa male! Aiuto! Basta…Bastaaaaaaa

XI

Il corpo della Bella Addormentata sussulta, una, due, tre volte….Il pallore aumenta, le labbra le diventano bianche come la neve, il respiro si fa più frequente. Le quattro si allontanano spaventate e gridano per far accorrere il dottore. Capelli di bambagia entra veloce insieme a fondo di bottiglia, si avvicinano e cominciano a dare ordini alle infermiere…- …per via endovenosa…- - Datele 10 milligrammi di…- Ma la musica sovrasta le voci, un’ infermiera spegne lo stereo…e Claudia smette di ballare…Le sue labbra sussurrano qualcosa, l’infermiera si china e le ascolta…

XII

E’ finita…Ho avuto tanta paura…ma adesso sono ancora più stanca…Voglio dormire…voglio sognare…Basta voci…vi prego!

XIII

La porta si apre, ed entra un ragazzo. Lorella si alza e lo abbraccia. Un saluto alle altre e si siede anch’egli accanto a Claudia. Le parla all’orecchio e le tiene la mano…come se fosse suo fratello…

XIV

Chi mi ha preso la mano? Aspetta…il suo accento, come ride…è Mario! Mi sta facendo la telefonata di rito…si, non può essere che lui! Il mio fratellino…mi piacerebbe accarezzargli il viso solo per vedere la faccia imbronciata di Lorella…Ma ho tanto sonno…sono sempre più pesante…anche respirare mi è sempre più difficile…

XV

- Ma vi ricordate ieri, quando ha avuto la crisi? Non vi era sembrato che parlasse all’infermiera?- - Si… ma non ci ha detto niente- - Non so voi, ma io sono curiosa… Cerco l’infermiera e glielo chiedo!- Anita si alza e scompare dalla porta. Il silenzio ritorna padrone della stanza, solo il ticchettio degli orologi tiene loro compagnia.

I ricci rientrano affannosamente e rispondono agli sguardi inquisitori, - Sostiene che ha detto “ Per te io morirei” , ma non l’ha proprio detto…l’ha cantato!- - Si sta lasciando morire…per lui!-

XVI

Credo che ormai manchi poco…nemmeno le voci mi potranno tenere sveglia… Fra poco potrò finalmente addormentarmi…e quanti bei sogni! Non vedo l’ora! Non mi sentirò più così pesante…sarò leggera e potrò volare dove voglio…da lui…

 

XVII

E’ sera, fra poco i cinque dovranno lasciare la stanza, ma tutti sanno che se la lasceranno al loro ritorno Claudia non ci sarà più. La porta si apre per la milionesima volta ed entra un uomo. I capelli neri e il suo sorriso si fanno spazio per arrivare fino al letto, nessuno parla, e come in un tacito accordo gli altri escono dalla stanza lasciandoli soli.

XVIII

Ecco…sento che fra poco comincerò a sognare, non ne posso più di questa pesantezza. Le voci ormai se ne sono andate…sono sola ormai…No…chi è questa presenza? Eppure non parla…Aspetta…la sua mano…è così fresca…mi fa star meglio…Bhe, che ci combini Claudietta? Qui siamo tutti in pensiero! Pensi che sia durato abbastanza lo scherzo? Ma…il suo accento, la sua voce… Vittorio…Ho lasciato la Tosca e Zard per poco non mi licenziava…ma quando Genny mi ha detto di te…sono partito subito…Gloria ci raggiungerà domani, anche lei è in pensiero per te! Ma…non capisco… io ho solo sonno, voglio solo dormire, niente di più! Ma stai scherzando? No, per carità non farlo! Resta sveglia! Ma…se dormo, sognerò…Sognerai cosa? Perché è così importante che tu sogni? Perché…sognerò te…e ho come l’impressione che ti sognerò per sempre… E’ l’unica soluzione per starti sempre vicino…ops…che ho detto di sbagliato? Ti sento arrabbiato! E certo che lo sono! Come puoi dire che non ti sono vicino? Claudia, ascolta…ti sono stato e ti sarò sempre vicino…solo che tu non lo hai ancora capito! Ti voglio bene…non posso darti di più che semplice amicizia, ma credo che tu questo lo possa capire…Si…anch’io voglio molto bene a Gloria…E poi non è semplice amicizia…quando io voglio bene, ne voglio tantissimo…come te…mi hanno detto che ti dai completamente in un rapporto di amicizia…Si…è vero…Allora mi prometti che non ti addormenterai? Si…ma solo se mi resterai vicino…tienimi per mano, così non mi potrò perdere mentre ritorno…E chi si muove da qui? Ti aspetterò qui, ti prometto che il mio sorriso sarà la prima cosa che vedrai al tuo risveglio! Grazie…

XIX

La stanza è silenziosa, l’uomo tiene per mano Claudia, ha la testa abbandonata sul braccio e la sta osservando. Stranamente, i loro respiri seguono lo stesso ritmo. Claudia apre lenta gli occhi, ma la luce che filtra dalla tapparelle semiaperte è troppo forte e le ferisce gli occhi. L’uomo capisce e si alza per chiuderle. Gli occhi verdi si riaprono faticosamente e davanti a loro si para il sorriso dell’altro. – Mi hanno fatto un sacco di storie per lasciarmi stare qui questa notte, dicevano che solo i parenti possono restare, ma ho risposto che noi siamo più che parenti… che siamo legati in qualche strano modo…Mi sa che c’è uno psichiatra che mi aspetta qui fuori però!- Ride, e la camera si anima di colori, luci e suoni che solo Claudia può vedere. Si tira su faticosamente e osserva il suo compagno. – Grazie…per aver mantenuto la promessa…- Un’altra fresca carezza le percorre il viso. – No, grazie a te…Solo ora ho capito il significato di una canzone che cantavo tutte le sere…Te la ricordi?- Fa per cantare, ma Claudia lo interrompe…- Mi distruggerai, mi distruggerai, tu mi hai gettato nell’abisso di un pensiero fisso…-

Claudia