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RACCONTI VARI E LETTERE APERTE

IL PRIMO INCONTRO

Un cortile davanti a una scuola elementare di Padova, tanti bambini in cerchio e uno al centro…stanno giocando, direte voi, e invece no. Quello al centro piange mentre tutti gli altri ridono di lui. - Avete sentito, - urla una bambina con le trecce agli altri, -lui non parla come noi…- - Si, è vero! E' un terrone…- La terribile parola resta sospesa nell'aria mentre i bambini continuano a ridere. Il povero assalito scappa fuori dal cortile verso la strada, senza guardare se arrivano le macchine, come gli dice sempre la sua mamma. Lui! Che è sempre così obbediente! Corre, corre, corre e non sa dove…Questa non è la sua città, la sua città aveva il mare. Qui il mare non c'è e c'è sempre la nebbia…Come vorrebbe tornare a casa sua! Ad un tratto si ferma davanti a un'altra scuola e decide di fermarsi a prendere fiato. - Ciao- Una voce di bambina dietro a lui. - Ciao- risponde lui meccanicamente, visto che i suoi genitori gli hanno insegnato la buona educazione. - Perché non sei a scuola?- Lui guarda la proprietaria della voce e decide che gli sta simpatica. - Sono andato via perché i miei compagni mi prendevano in giro..- La bambina resta seria e si siede accanto a lui. - Solo i bambini cattivi prendono in giro gli altri…ma perché lo facevano?- - Perché mi sono appena trasferito qui…e perché non parlo come loro.- - E' vero…ma il tuo accento è più bello del mio e quindi del loro. Lasciali fare, sono solo invidiosi!- Il bambino sorride. - Da dove vieni?- Gli domanda la sua nuova amica. - Vengo dalla Toscana, prima vivevo a Livorno, sai, li c'è il mare!- - E' bello il mare! Anch'io voglio vivere dove c'è il mare!- I due bambini sorridono e si prendono per mano. - Ah, eccoti qui! Abbiamo preso paura quando ti abbiamo visto uscire dalla scuola! Non so come eri abituato dove vivevi prima, ma qui si chiede prima di uscire!- Una maestra prende il bambino per mano e lo porta via. I due si salutano da lontano e solo allora si rendono conto che non si sono nemmeno detti come si chiamano. La testa di una maestra compare dal nulla e la sua voce rompe l'armonia di quell'incontro. - Gloria! La ricreazione è finita! Torna in classe!- La bambina si volta per l'ultima volta per guardare i due puntini che si allontanano all'orizzonte. - Ciao bambino che viene dalla Toscana…Spero di rivederti un giorno!- sussurra entrando a scuola.
CHIARA

 

LETTERA APERTA A VITTORIO (22/12/2003)

.....Ecco ci risiamo,tra qualche giorno rivedrò NDP in televisione e come
quel 4 settembre(la prima volta) so cosa proverò nuovamente:emozioni
intense,fortissime,la tua voce che mi distruggerà,
mi ricaccerà nell'abisso in cui sono caduta,il mio Frollo,che non riesco a
dimenticare,con quello sguardo
reso più intenso da un trucco nero,bellissimo,che fa risaltare maggiormente
i tuoi occhi scuri quando ti volti a guardare verso il pubblico,verso
Quasimodo,lì l'impatto,mi hai fatto morire,sì solo tu potevi
rendere Frollo così.....oserei dire sensuale,ogni gesto ogni sguardo la tua
voce ,di colpo cancellano tutti gli altri,c'eri solo tu.
Avrebbero dovuto farti più primi piani,non avevano capito quanta seduzione
c'era nel tuo personaggio
e quanto tu sia riuscito a farlo amare,proprio per la sua umana debolezza la
sua disperazione.
Non si può odiare Frollo,ma amarlo fino a provare sofferenza,ho ancora nelle
mie orecchie il suono
della tua voce.......mi distruggerai,mi distruggerai tu mi hai gettato
nell'abisso di un pensiero fisso.
Tu sei e resterai Frollo,nessuno saprà renderlo così"cattivo",così
umano,così bello.
Ma quello stesso sguardo,io l'ho rivisto pochi giorni fa,senza trucco era
uguale,lo giuro,ho sentito la stessa fitta ma questa volta era reale niente
scena,una folla spazientita per il ritardo e tu davanti a noi
o,per essere precisi,a me.Stavi guardando dalla mia parte e io volevo
scomparire in un attimo,perchè poi,non avevo espresso nessuna lamentela,anzi
io ero lì e basta,il solo vederti a me era sufficiente
aspettavo solo di sentirti cantare e invece mi sono trovata tra due
fuochi:dietro la gente innervosita
dell'attesa e davanti a me tu.Ho sentito i tuoi occhi e mi hai costretto a
girarmi verso gli altri intimidita
non sapevo che dire e poi,un pensiero fulmineo,mi sono rigirata verso di
te,non ti stavo ascoltando,
ma ho sorriso,stavo pensando ad Esmeralda,chiusa in gabbia,quelle emozioni
deve averle provate anche lei,ti seguivo con gli occhi,i tuoi gesti la tua
abilità istrionica di muoverti di sorridere come su un palcoscenico
allestito lì sul momento,tutto per noi...e poi ho ripreso contatto con la
tua voce,non ero
più nella gabbia ora potevo guardarti e affrontarti,era per questo in fondo,
per il mio Frollo che ho affrontato una giornata incominciata male e finita
male.
Ma adesso se ci ripenso,a distanza di giorni,di tutti quei momenti,mi è
rimasto soltanto una cosa nella memoria,non la tua voce,ma i tuoi occhi
quelli che avevo visto in Frollo,quelli che rivedrò tra poco e
nell'avvenire,quando fermerò l'immagine sul video,quelli che ho visto
soltanto pochi giorni fa difronte a me.Ma adesso per piacere,ti
supplico,chiudi gli occhi......se no non riesco a dormire!

CHIARA PLACCHETTA

 

17/01/04 Claudia ha provato a pensare a Giada ancora un po'....

Avevo passato una brutta giornata, una di quelle che ti lasciano il vuoto dentro, una giornata grigia, pesante e lenta che si trascinava annoiata…
Per rilassarmi avevo fatto un bagno caldo, bagnoschiuma alla vaniglia, con l'acqua che mi lambiva il corpo cullandomi, e nella stanza accanto al bagno avevo messo un disco dei Pink Floyd sul giradischi che mi aveva regalato mio nonno per il mio decimo compleanno. Risentii la sua faccia rugosa sulla mia come ogni volta che mi baciava quand'ero bambina, e la sua voce che diceva " Tesoro, lascia che la musica ti entri dentro e ti faccia da madre, da sorella, da amica…. e da amante…"
Uscita dalla vasca mi ero infilata un vestitino da casa, ormai consunto sul sedere, per tutte le volte che mi sedevo per terra, e avevo raggiunto la stanza del giradischi. Avevo bisogno di una sigaretta, per poter pensare in pace a quello che mi mancava nella vita, insomma, compiangermi un po' addosso, ma appena lo vidi alla finestra, pensai che non sarebbe stato male parlare un po' con qualcuno.
Stavo per avvicinarmi a lui, quando lo vidi cadere " come corpo morto cade".
Mi affacciai alla finestra, ma ero stranamente calma, l'idea che cadendo si fosse fatto molto male non mi aveva nemmeno sfiorato il cervello. Lo vidi disteso per terra, gli occhi chiusi, e una strana smorfia di sorpresa sulla faccia e non riuscii a trattenere una risatina, subito scacciata da un senso di colpevolezza, dovevo andare assolutamente a vedere come stava.
Scesi e mi avvicinai al corpo immobile. Lo guardai meglio…Era un bell'uomo, piacente, forse sui trentacinque anni, capelli scuri e folti, con un ciuffo ribelle che gli nascondeva l'occhio sinistro. Gli scostai i capelli dalla faccia e non potei fermare la mia mano dal fargli una carezza. Gli infilai le braccia sotto le ascelle e lo trascinai verso l'ascensore, facendo attenzione a non farlo urtare contro le pareti, dopotutto aveva fatto un bel volo, qualcosa doveva pur essersi fatto, a meno che non fosse Superman in borghese…
Arrivata in casa, lo portai in camera mia sdraiandolo sul letto e restai a guardarlo per un paio di minuti in silenzio… C'era qualcosa in lui, qualcosa di magnetico…Avrei voluto baciarlo, ma non sapevo se lui avrebbe gradito… Poi lo lasciai da solo e mi accomodai a dormire sul divano… e non avevo fumato nemmeno una sigaretta…
La mattina seguente appena svegliata feci capolino nella stanza, ma l'arrampicatore notturno stava ancora dormendo. Così ebbi il tempo di rendermi più presentabile, tolto il leggerissimo pigiamino estivo, indossai nuovamente il vestito da casa della sera prima e mi preparai un caffè forte e amaro. Rimasi in piedi sulla porta della mia stanza con la tazzina in mano a guardarlo. Non sapevo chi era, non l'avevo mai visto, eppure non avevo paura di lui, il fatto che mi stesse spiando dalla finestra la notte prima non mi aveva infastidito, in fondo mi ero sentita lusingata del suo sguardo…
E poi era da tanto che aspettavo che qualcuno facesse irruzione nella mia vita, ed eccolo, il mio principe Azzurro…
Persa nei miei pensieri non mi accorsi subito che si stava muovendo impercettibilmente, solo quando sentii il fruscio delle lenzuola lo osservai meglio.
Eccitata, mi avvicinai e lo guardai. Aprì faticosamente gli occhi. " Ti stavo aspettando…" Non sembrò avermi sentito, così lo ripetei un'altra volta. Questa volta un'espressione di sorpresa comparì sul suo viso. Sorrisi e lo ripetei una volta ancora, per rassicurarlo che quella frase era rivolta solo a lui. Poi richiuse gli occhi e perse conoscenza.
Passarono due giorni prima che il mio ospite riprendesse conoscenza. A dire il vero aveva cominciato a mugugnare nel sonno da un paio d'ore, probabilmente si sarebbe svegliato presto, mi ero detta. Quindi avevo messo sul fuoco il bollitore del tè, per presentarmi con qualcosa appena si fosse svegliato. Volevo conoscerlo, volevo guardarlo negli occhi, volevo vederlo sorridere… E quella notte si svegliò. Doveva amare la notte, visto che il nostro primo incontro era avvenuto di notte, e così anche il secondo. Lo sentii muoversi con incertezza nel letto, allora presi il vassoio e versai il tè nelle tazze. Respirai a fondo e raggiunsi la stanza. Lui stava osservando la mia foto in bianco e nero che tenevo sopra il comodino, la foto che mio nonno amava tanto… Inclinai la testa di lato per osservarlo meglio " Ti sei svegliato finalmente!" La mia voce doveva averlo spaventato, perché sussultò dolorosamente nel letto. " Devi aver preso proprio una bella botta!" Sorrisi divertita per il suo sguardo leggermente dolorante e incuriosito. Mi avvicinai e posai il vassoio sul comodino sedendomi sul letto accanto a lui. Gli porsi la sua tazza e lo lasciai osservarmi senza fargli fretta.
" Allora, com'è che vai in giro ad arrampicarti sui muri delle case? Alle cinque della mattina per giunta!" Lo dissi con divertimento, non volevo assillarlo subito o farlo sentire in colpa, quell'uomo mi piaceva…
Mi presentai, del resto era giusto che conoscesse la donna che aveva causato la sua caduta… Restammo in silenzio finché bevevamo il tè, poi raccolsi il vassoio ed uscii dalla stanza. Lo lasciai da solo, per consentirgli di pensare a quello che era successo e per lasciarlo tranquillo. Io ritornai nella stanza del giradischi per fumarmi una sigaretta.
Finita la cicca, andai in cucina a preparare qualcosa da mangiare. Non volevo preparargli una semplice minestrina, era da almeno due giorni che non mangiava. Così gli preparai il pollo col riso al curry, una ricetta che mio nonno mi aveva insegnato molto tempo prima, un piatto che mangiavo solamente nei momenti più importanti della mia vita…
Ritornai nella stanza e lo trovai calmo e silenzioso. Non avevo ancora udito la sua voce, ma in quel momento non sembrava una cosa così importante.
" Fame? Spero che il pollo col riso al curry ti piaccia!" Lo vidi sorridere imbarazzato, non doveva sentirsi proprio a suo agio nel letto di una sconosciuta che cucinava per lui… Appoggiai il vassoio sul comodino e lo presi sotto le ascelle, come avevo fatto la prima volta per portarlo in casa, e lo tirai su. E successe… Semplicemente il Principe Azzurro fece il suo dovere… mi baciò…
Fu come baciare per la prima volta, sentire il calore del suo desiderio che si mischiava con il mio… Non riuscivo a separarmi dalle sue labbra e dalle sue mani… Mi strappò il vestito e sentii come in un sogno il tintinnare dei bottoni che cadevano per terra… Salii sopra di lui e lasciai cadere la testa all'indietro…Chiusi gli occhi e lo amai… Solo allora sentii la sua voce, mentre ripeteva il mio nome accarezzandomi la pelle… "Giada… Giada….Giada…."

 

18/05/04 VALERIA

Lettera per te

Eccomi.
Non mi aspettavi, vero? No. Eppure. Eccomi, eccomi qui, per te.
Dovevi aspettartelo, dai. In fondo, lo sapevi, che sarei tornata qui.
"Ancora?" dirai. Ancora, rispondo io.
Perché? Per il sole che sorge e mi illumina il viso, per le piante che stanno sbocciando -tu non ci sei, ma qui è primavera, come l'autunno scorso-, per il cielo in alto, oggi così chiaro, e per i tuoi riflessi opachi su questo asfalto di sabbia.
Cosa devo dirti? Niente, probabilmente niente. Ma c'è sempre il tutto nel nostro niente, così ho deciso di raccontartelo.
So che lo conosci, il blu intenso dei nostri occhi, ma non l'hai mai visto. Se ti va, provo a descrivertelo, come in quella poesia in cui ho chiuso gli occhi ed ho visto il mondo.

Tu sali sul palco, tutte le sere. Sai che significa l'Emozione, il batticuore, la paura -anche se continuerai a salire sul quel palco, non passerà mai, quella paura, MAI-.
Anche noi abbiamo paura. Anche noi sentiamo l'Emozione.
Perché tu sei lassù, e noi ancora sconfitti da una bravura che non riusciamo a spiegare, ma che non invidiamo. Forse per la prima volta nella nostra vita, vediamo un altro vincere, e non ci dispiace. Anzi, ne siamo fieri. Via i sensi di colpa, via l'angoscia, sei tu. Lassù, a parlare per noi, a piangere e ridere i nostri silenzi, le nostre lacrime.
Tu sei noi. Anche io sono stata su quel palco -lo ricordo come se fosse ieri, l'entrata, la respirazione di diaframma che non veniva, il sudore sulla tempia, la musica troppo alta, gli applausi d'incoraggiamento, lei in prima fila, lei-, anche io ho corso quelle due ore, anche io so chi è Scarpia, chi è Frollo.
Eppure, non ricordo di aver fatto alcuna audizione.
No, aspetta... se ci penso, un'audizione l'ho fatta, sì. Chi c'era, a giudicarmi?
Ora ricordo! Tu! Eri tu, che con gli occhi fissi e stanchi mi prendevi sulle note e mi portavi un'ottava più in alto, dove non pensavo di poter arrivare. E senza aver mai studiato canto.

Noi... noi siamo questo. Le tue note, il tuo spartito, quel silenzio strano che avverti prima di salire sul palco, quell'istante in cui non c'è più nessuno -neanche tu-, e rimane un brusio lontano... lo senti?
Siamo noi! Vuoi sapere cosa diciamo? Tante cose, e infine, nulla. Chi ti incoraggia, chi urla il tuo nome, il tuo personaggio, chi in silenzio si chiede cosa c'è di tanto speciale in te.
Ai tuoi orecchi, arriva la nostra voce, lontana.
A volte ti dimentichi. Non di noi, ma del nostro colore. Di quel blu di cui ti parlavo, e che ancora non sono riuscita a spiegarti.

Vediamo.
Siamo i cinque minuti prima dell'ingresso in scena, in cui ti concentri.
Siamo gli inchini -te li ricordi, gli inchini?-, quando prendi le mani degli altri -che ci sentono, ma non nel cuore- e li porti con te sul bagnasciuga di uno spettacolo finito, e che continua per noi nel tuo viso.
Siamo quel blu -proprio quello- che Martina ti metteva sugli occhi.

Eppure, siamo tanto diversi fra noi. Chi ti ama, chi ti odia -amando, lo sai, si odia così tanto!-, chi distrugge sé stesso per il tuo ricordo, e chi continua la sua vita solo nell'attesa di crearsene uno nuovo. Chi ride, chi piange.
Ci siamo tutti, sai? E se non ci capiamo -perché ridi, se io sto piangendo?- ci rispettiamo, in nome del blu che ti regaliamo tutte le sere, in quell'inchino.
A volte esageriamo. Ci ubriachiamo. E' difficile smettere di sognare, tremendamente difficile. Non ritrovi più il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, perché tutto sembra consentito, perché
su un palco tutto è consentito. Ci dimentichiamo che sul palco ci sei tu, e noi solo di riflesso, solo nel volo di un'aquila bianca sul mare.
Ma alla fine, tutto quello che facciamo, è per ringraziarti di quel blu che non conoscevamo, e che adesso siamo diventati.
Tutti noi, almeno una volta, ti abbiamo detto Grazie -a contarli, svuoteresti il mare, per la magia inumana che ne svaluta il senso-, e tu per ognuno di questi hai socchiuso le labbra in un sorriso, un sorriso che meritava un altro Grazie.

Non sono riuscita a spiegarmi, lo so.
E' che ci stiamo fondendo, amico mio, e non trovo più la fine di te, e l'inizio di noi. Forse stiamo diventando una cosa sola, chissà. Forse siamo sempre stati uniti, in attesa solo di un blu che ce ne desse prova tangibile.
Il blu sei tu, siamo noi.

Non sorridere ora, lascia sorridere noi, forse così capirai.
Perché non è il sorriso di un uomo ad essere speciale, ma quello di una rondine, che sta volando via, sempre più in alto, dopo essere scappata da una prigione di cristallo...

Non sorridere, lascia sorridere noi. Capirai.
Mi sono arresa a cercare parole da donare al nostro sorriso -il mio, il suo, ed il tuo-, ma guardaci, siamo quel sorriso.
Siamo te.

 

Lettera semiseria a Vitto " Baffo" Matteucci

Caro Vitto….no cosi troppo.amikevole…..
Egregio signor Matteucci………mmmmm cosi troppo formale…..
Accidenti come inizio nn c'è male……..allora x nn sbagliare…..
Ciao Vitto,
sono Gianna, tu nn mi conosci e io nn conosco te..insomma nn ci conosciamo……..e nonostante ti apprezzi nn sono neanke una tua fan…
"Allora ke vuoi " mi dirai…..presto detto……
Lo scopo di questa lettera???
1°) Sxo di far fare un sorrisone a Gabry….
2°)ma sì in fondo anke conoscerti almeno un po'……
E come fare se nn rivolgendoti quale domanda?????
A) Mi sento in imbarazzo nel porti questo quesito, xkè so ke andrò a sfiorare gli anfratti + nascosti della tua anima……ma il dubbio esige risposta xciò..
"Quale è il motivo recondito ke ti ha spinto a disegnare sopra le tue labbra quei deliziosi baffetti da sparviero??!

B) X il tuo lavoro hai viaggiato toccando ogni luogo della nostra nazione…
c'è stato un punto nel tuo cammino in cui ti sei kiesto…..
" ma dove sta l'autogrill??"

C) Ora analizziamo un particolare anatomico..il tuo naso…..di kiara origine etrusca…ma si legge di +…anke uno spiccato amore x il buon vino e il buon cibo….domanda.." fra un tavolo imbandito di leccornie e vini generosi e la compagnia di bella donna…..cosa preferisci?"..Azz dimenticavo ke sei sposato….vabbè nn ho detto ke genere di compagnia…J…
D) Ecco una domanda x il Vitto artista….." Quante confessioni hai ricevuto nelle
vesti di Frollo???….e soprattutto…" hai mai assolto qualcuno??"

E) Domanda ambientale….." cosa pensi del buco nell'ozono???"……forse la stessa cosa di tutti noi………<Ma xkè nn ci mettono un tappo!!!!>

F) Ultima domanda…quella piccante…..il caso la rikiede..
" Sai di essere un sex-bomb???"Se sì quando hai intenzione di far esplodere la carica sessuale ke c'è in te???"……sai essendo galatoniana nn vorrei trovarmi nelle vicinanze…x nn tradire….il mio sole……..eheheh!!!!!
Adesso basta…….l'inquisizione è finita.
Ho detto ke nn ci conosciamo, xò ci siamo incrociati quale volta……..come a Torino lo scorso anno…..fuori dal palastampa…e ho notato come guardavi gli altri ragazzi di ndp….con un affetto tale……ke sembravi un padre coi suoi figli…anke se l'età ke vi separava nn era molta….e questa cosa mi ha colpita…La cosa divertente è ke abbiamo fatto un tratto di strada insieme…io ero con…vabbè …..con uno e tu ti sei unito a noi….fino ai cancelli….nn credo ke tu abbia fatto molto caso alla mia modesta presenza…….eheheh, ma la cosa + tragica è ke io nn ho fatto caso alla tua (in quel momento, ) ingombrante presenza……e nn ti ho neppure salutato…..scusa!!!!J
Xdono x l'irriverenza e baccccccciiiiiiiiii……gianna

 

"Risposta semiseria alla simpatica Gianna da una fan di Vittorio"

Alla spett.le attenzione della Sign.Gianna,(...ma che è n'azienda!)
...cara Gianna,
trovo la tua lettera estremamente simpatica....nonostante tu sia una fan di Galatone (grande artista anche lui!)e nn del mitico,unico,Vittorio...e non posso che invidiarti in modo indecente per la fortuna che tu hai avuto nell'incontrarlo...anche se non te ne poteva fregare di meno!!!!....ma spinta da un irrefrenabile impulso...mi è venuto da appoggiarti e in qualche modo....risponderti da fan del "profeta" Vittorio........ma non era arcidiacono??!!??...cmq....eccomi qui a scriverti questa mia!!!
1)...per quanto riguarda i baffetti da spalviero...che tra l'altro incorniciano una splendida bocca!!!...credo che ci sia nato con quelli...o che cmq ad un certo punto della sua vita,gli siano spuntati fuori da soli e ce li abbia lasciati lì...dove stanno di un bene!.....
2)...se a lui,nei suoi spostamenti,interesserebbe dell'autogrill....a me interesserebbe l'albergo dove alloggia...la stanza...a che ora pranza,cena e soprattutto a che ora va a letto!!.....capisce 'a me!!!!....
3)....il suo naso,benchè eccellente naso....non nego abbia una certa importa...ma evidentemente c'è in lui un chiaro accenno all'animo poeta di Cyrano...(non in modo così esagerato ovviamente!)....il che non guasta....Adorato Vittorio...sappi che sei bello così come sei!...se no finisce che mi ripudia come fan!!!!...
4)...se avessi un prete come Frollo.......io starei sempre a confessarmi!!!....soprattutto perchè peccherei di pensieri impuri ogni qualvolta lo vedessi!!!....è dura la vita di una fan!!!...
...per concludere ...in merito all'ultima domanda che a me interessa molto.....io vorrei sapere la data,il luogo,l'ora e la durata anche possibilmente della detonazione!!!.....mi sacrificherei volentieri per la salvaguardia del pianeta.......fosse l'ultima cosa che farei......
Baci Loredana ;-)

ps....mi è piaciuta davvero tanto la tua lettera....e questo era un modo per fartelo sapere.....

 

L SIGNOR MATTEUCCI DA PARTE DI DON CLAUDE FROLLO (by Chiara)

Ehm, scusate se mi intrometto nelle vostre discussioni, ma ho anch'io qualcosa da dire. Lasciate che mi presenti, mi chiamo Claude Frollo, sono, anzi, ero l'arcidiacono della chiesa di Notre Dame a Parigi. So che molti di voi conoscono la mia, ahimè, sfortunata storia…grazie al signor Victor Hugo, ovviamente…sono stati girati del film, sapete? Ormai sono famoso! Certo, non sono stato un santo, e di solito nei film e in quel terribile cartone animato sono dipinto come un mostro…e ora capirete perché scrivo in questo sito. Volevo solo ringraziare il signor Matteucci che mi ha interpretato in un famoso musical, e che ora, purtroppo, se n'è andato. Vi spiego…me ne stavo tra le fiamme dell'inferno torturato da tanti simpaticissimi diavoletti, quando Satana in persona mi viene a trovare, il che mi fa pensare, il signor Lucifero non è uno che si scomoda per una nullità come me! Allora gli chiedo stupito il motivo della sua visita e mi sento rispondere che c'è posta per me. No, non preoccupatevi, non era la De Filippi, c'era un sacco piene di lettere, tutte di donne, indirizzate a me! Ora, provate a immaginare un uomo che da 520 anni si trova in inferno imbambolato, con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca aperta che si trova davanti tutte ste lettere di ammiratrici…capitemi!
Comincio ad aprirle e a leggere…e capisco che non sono indirizzate a me, cioè, non a me Frollo, ma a un Frollo che vive ancora…il signor Matteucci appunto! Allora, incuriosito, chiedo di poter vedere questo Vittorio Matteucci che ha tante fan, per capire il perché di tanta stima verso un assassino come me. Satana mi lascia scendere sulla Terra in libertà vigilata e mi porta a vedere un musical, Notre Dame de Paris. Mi siedo sulle gradinate, naturalmente il diavolo è tirchio e non vuole sborsare qualche euro in più per farmi sedere più avanti! Comincia lo spettacolo e riconosco i personaggi che entrano in scena… quello spaparanzato è Gringoire, il mio allievo! L'altro è Clopin…poi c'è una figura che entra, ma non si vede bene chi è… ma la osservo salire per le scale…o mamma! Sono io! Mi si blocca il respiro per 5 minuti, tanto non ho bisogno di respirare, sono già morto, e lo guardo bene…e lo ascolto! Mamma che voce! Continua lo spettacolo e comincio a capire il perché di tanta ammirazione, è molto bravo, e se aggiungiamo che è pure carino… Poi tutto finisce, troppo in fretta per i miei gusti, e mi ritrovo a vagare per il teatro disorientato. Ad un tratto sento che parlano di me, o meglio di lui… " Certo che non si può dire che Frollo sia cattivo, è solo impazzito d'amore, poverino! Non è colpa sua!" Osservo stupito la donna che ha appena parlato e le chiedo se è proprio quel che pensa. " Certo! E' stato costretto a farsi prete, quindi è logico che la forza dei sentimenti lo abbia spiazzato, la sua fede non era completa!" Sorrido inebetito e guardo il diavolo che sta al mio fianco. Satana mi guarda e scuote la testa indifferente per poi spintonarmi verso l'uscita per tornare negli inferi.
Per questo voglio ringraziare il signor Matteucci, perché è riuscito a far cambiare idea alla gente, ora tutti provano compassione per me! Grazie!
Poi, in questi giorni è arrivata una valanga di posta pure a Vitellio Scarpia, chissà perché? Mah…