"Una giornata come tante"Torna a Racconti
Era una notte buia e tempestosa...saranno state intorno alle 12:30 ed il
sole splendeva in cielo, caldo come se fosse il primo giorno d'estate,anziché l'ultimo.Io
mi avviavo a grandi passi,per le strade della mia bella Napoli,con
sottobraccio la mia affezionata,piena di tutto.Mi apprestavo a prendere
l'autobus,quando un tenero topolino in corsa,inseguito da due gatti
spavaldi,mi tagliò la strada:inferocita dal fatto che fossero
in due contro uno,decisi di aiutare il povero topo sventurato e con
l'aria di una scarsa "wonderwoman",con una mossa di kung-fu,due
salti mortali e spaccata finale,riuscii a mettere in fuga i due felini.Il
topolino mi ringraziò dell'aiuto prestatogli e mi invitò a
casa sua per un tè, ma dovetti rifiutare,spiegandogli che dovevo
prendere l'autobus di lì a poco...Rapidamente, mi incamminai
verso la fermata,ma fu inutile perché,per questione di secondi,persi
l'autobus e fui costretta ad attendere la prossima corsa.Per ammazzare
il tempo,mi sedetti su di una panchina lì vicino e rovistai
nella mia borsa,alla ricerca di qualcosa da leggere.Vi trovai un libro
che avevo dimenticato:si trattava di "Notre Dame de Paris" di
Victor Hugo che si rivelò estremamente interessante,soprattutto
trovai affascinante il personaggio di Claudio Frollo,l'arcidiacono
della cattedrale.Persa nell'intreccio della storia,non mi accorsi subito
dell'uomo che venne a sedersi sulla mia stessa panchina,alla mia sinistra,se
non quando lo sentii canticchiare sottovoce un motivetto..."o
mia bella madunnina..."...beh,non era proprio la prima canzone
che veniva in mente trovandosi nel centro di Napoli,ma con quella voce,pensai,poteva
permettersi di tutto:era incantevole!Curiosa di vederlo in viso,mi
voltai fingendo di dovermi scostare una ciocca di capelli,per non dare
nell'occhio...ma l'occhio lo beccai di sicuro...il suo!...Infatti,maldestra
com'ero,nel tentativo di far apparire seducente il mio gesto,non calcolai
bene le distanze e colpii in pieno il volto dell'uomo che,istintivamente,si
portò una mano al viso.Per sincerarmi di non avergli fatto
male, gli afferrai la mano nella mia per spostargliela e...restai folgorata!...a
dir poco impietrita...sembravo la statua di Mosè,lì seduta,mancava
solo Michelangelo che,scagliandomi contro il martello,esclama "Perché non
parli!"...ero rimasta di sasso ad ammirare lo sconosciuto e i
suoi occhi scuri e profondi,i suoi capelli neri che giocavano col vento,i
baffetti che incorniciavano la bella bocca,conferendo un tocco in più alla
bellezza del suo volto. Fu un attimo...e mi ritrovai addosso una banda
di gatti,amici di quelli di poco prima,venuti a vendicarsi!!!Erano
in troppi e presa alla sprovvista,caddi dalla panchina,poco elegantemente,subendo
i loro attacchi. Fortunatamente,il magnifico sconosciuto venne in mio
soccorso:con quella sua voce,che tutto poteva,gli bastò canticchiare "...44
gatti in fila per 6 col resto di 2.."che tutti quei micioni,ipnotizzati,marciarono
in fila come soldati della Folgore,allontanandosi...anche se...c'era
qualcosa che stonava...il resto!Ne rimaneva uno e non due....mah!un
errore di calcolo,evidentemente...stava di fatto che lo splendido sconosciuto
mi aveva salvata.Ma io che figura avevo fatto,lì seduta sul
marciapiede,con le delicate orme di quei gattini,teneramente stampati
sul mio vestito e quei lineari graffi che qualcuno di loro mi aveva
carinamente lasciato sul corpo?Feci l'unica cosa che c'era da fare....scappai!
Corsi a più non posso,che sembravo la cugina italiana di Speedy
Gonzales,senza una precisa meta,fin quando mi ritrovai circondata da un
gran via vai di persone e telecamere...ci misi un po' a capire che ero
capitata nel bel mezzo della registrazione della pubblicità di una
nota bottiglia d'acqua che dopo gli orsi del Kispios e i canguri mahori,si
stavano ora interessando alla coccinella di Mergellina.Venne da chiedermi
come potesse un esserino così piccolo bere dalla bottiglia senza
annegare!!!...mentre mi ponevo questo quesito,fui spinta in uno dei camerini
dove,scambiandomi per un'attrice dello spot,mi truccarono,vestirono e pettinarono...la
cosa mi lusingò...fin quando non compresi che dovevo interpretare
la nonna della coccinella!!! (?)...ma io avevo altro a cui pensare...volevo
rivedere ancora una volta il mio bellissimo sconosciuto,che tra l'altro
non avevo neanche ringraziato per il suo aiuto!Così,senza che nessuno
mi notasse...a parte il cameraman chino sui fili su cui inciampai,il truccatore
che mi tirai dietro,l'assistente del regista alla quale feci cadere il
bricco del caffè sul produttore che finì per schiacciare
la controfigura della coccinella,sgattaiolai via dalla scena e presi,al
volo,un taxi per ritornare alla fermata dell'autobus.Purtroppo essendo
l'ora di punta,il traffico era intenso e non potendo attendere oltre,mi
gettai fuori dall'auto...finendo addosso al povero topolino di qualche
minuto prima(poverino,non era stata una gran giornata per lui!)e dopo un
saluto e un bacino,usai ogni genere di mezzo di trasporto per arrivare
a destinazione quanto prima;mi aggrappai come un koala,alla schiena di
un ciclista,ma le ruote della bici non ressero per molto,allora con balzo
che persino Spiderman mi avrebbe invidiato,saltai sulle spalle di un pattinatore
che,per quanto bravo,sbandava un po' troppo per i miei gusti.Alla fine,decisi
di percorrere gli ultimi metri a piedi,ma fu tutto inutile...lui non era
più lì!Affranta,mi sedetti nuovamente sulla panchina dove
risuonavano ancora gli echi della sua voce,domandandomi se non l'avessi
sognato.In quell'istante,qualcuno mi parò davanti agli occhi il
libro di Victor Hugo che stavo leggendo poco prima,proprio su quella panchina.Alzai
lo sguardo e...fu di nuovo magia!Lui,il mio adorabile sconosciuto,era lì che
mi porgeva il mio racconto con,sul viso,un sorriso così solare che
avrebbe offuscato il sole stesso...ed io mi ritrovai di nuovo in apnea,senza
fiato per circa 18 secondi a guardarlo,fin quando cioè non sentii
una voce femminile pronunciare un nome..."Vittorio".Allorché,lo
sconosciuto si volse in direzione di essa e,come era apparso,così svanì alla
mia vista,andando incontro a colei che lo aveva chiamato.E già!...dovevo
immaginarlo che un uomo come lui,non poteva essere solo;doveva esserci
una fortunata che,tra tante,era riuscita a farsi strada nel suo cuore...ed
io ero arrivata troppo tardi!Non mi restò,quindi,che tornarmene
a casa,con il mio libro sotto braccio,a sognare di Vittorio,il mio bellissimo
sconosciuto,che era riuscito a regalarmi quel batticuore,in una giornata..."come
tante"!
ps...sapete come fa la coccinella di Mergellina,a bere dalla bottiglia
senza annegare?...con la cannuccia!...semplice,no? ;-)
Loredana
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